IL COLPEVOLE

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IL COLPEVOLE ● Den skyldige

un film di Gustav Möller
con Jakob Cedergren, Jessica Dinnage, Jacob Lohmann, Omar Shargawi,
Johan Olsen, Laura Bro, Morten Suurballe
sceneggiatura: Emil Nygaard Albertsen, Gustav Möller
fotografia: Jasper Spanning ● montaggio: Carla Luffe
musiche: Carl Coleman, Caspar Hesselager
produzione: Nordisk Film SPRING
distribuzione: BIM e Movies Inspired
Danimarca, 2019 ● 85 minuti

v.o. danese con sottotitoli in italiano

IFFR Rotterdam, 2018: premio del pubblico
Sundance FF, 2018: premio del pubblico
Torino FF, 2018: miglior attore, miglior sceneggiatura, premio del pubblico

Un operatore telefonico di un servizio di emergenza, un caso di criminalità estrema. Una sorprendente opera prima tratta da una storia vera che ti terrà incollato alla poltrona. Vincitore del premio del pubblico al Sundance e a Rotterdam.

Asger Holm è un agente di polizia che si è messo nei guai e per questo è stato confinato a rispondere al numero d’emergenza insieme a più anziani colleghi. Vive questo lavoro con insofferenza e agitazione, anche perché l’indomani lo aspetta il processo che deciderà della sua carriera. Quando riceve la telefonata disperata di una donna che dice di essere stata rapita, Asger decide di mettersi in gioco e fare il possibile, fino a scavalcare le regole, per non tralasciare alcuna possibilità. Il suo desiderio di redenzione si incaglia però in un caso che è molto più complesso di quello che sembra e le sue buone intenzioni rischiano di avere effetti controproducenti per sé e per gli altri.

«Credo che, nei film, le immagini più forti, quelle che rimangono maggiormente impresse, siano quelle che non si vedono. L’idea originale del film mi fu ispirata da una telefonata reale, effettuata al 911, da una donna che era stata sequestrata. La donna stava viaggiando su un’automobile e, siccome era seduta a fianco del suo rapitore, era costretta a parlare in codice. Inizialmente rimasi colpito, come lo sarebbe stato qualsiasi altro ascoltatore, dalla suspense della chiamata, ma poi incominciai a riflettere su ciò che la rendeva così intrigante. Anche se avevo ascoltato soltanto una registrazione mi era sembrato di potere vedere le immagini. Ero riuscito a vedere la donna, la macchina su cui si trovava, le strade che la vettura percorreva e anche il rapitore seduto accanto a lei.
Compresi che ogni singola persona, ascoltando quella telefonata, avrebbe potuto visualizzare immagini differenti: una donna diversa, un diverso rapitore e così via… Cominciai a pensare: “e se utilizzassi questo concetto di ‘rappresentazione mentale’ nel mio film?”
Il mio scopo, nel realizzare The Guilty, è stato quello di creare un thriller carico di suspense e incentrato sui personaggi ma, soprattutto, di fare un film che fornisse ad ogni singolo spettatore un’esperienza assolutamente unica.» (Gustav Moller)

«Realizzato in un unico ambiente e con un (quasi) unico protagonista, poteva essere solo un bell’esercizio di stile e invece è un film con un’anima, con una sceneggiatura a prova di bomba, una regia mai teatrale e statica e un interprete capace di far passare sul suo viso tutte le espressioni di una montante angoscia e frustrazione. È una storia molto nordica, che parla di senso di colpa, riscatto e sacrificio, e della necessità di ascoltare e un thriller telefonico teso come la corda di un violino, dove un attore superbo dialoga con voci che trasmettono tutto il senso di un dramma in corso di svolgimento. E ad un’opera prima non potremmo davvero chiedere di più.» (Daniela Catelli – Comingsoon.it)