SAINT AMOUR

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Saint Amour

un film di Benoît Delépine, Gustave de Kervern
con Gérard Depardieu, Benoît Poelvoorde, Vincent Lacoste, Céline Sallette,
Gustave de Kervern, Andréa Ferréol, Chiara Mastroianni, Ana Girardot
sceneggiatura: Benoît Delépine, Gustave de Kervern ● fotografia: Hugues Poulain
montaggio: Stéphane Elmadjian ● musica: Kjartan Sveinsson
produzione: JPG Films, No Money Productions, Nexus Factory
distribuzione: Movies Inspired
Francia, Belgio, 2016 ● 101 minuti

v.o. francese sottotitolata in italiano

in occasione di greencity e in collaborazione di alveare beltrade dal 23 settembre arriva al Cinema Beltrade SAINT AMOUR di Gustave Kervern e Benoît Delépine. Un padre e un figlio, di mestiere agricoltori e allevatori, un viaggio per le vie francesi del vino, un film omaggio al mondo contadino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Jean alleva tori robusti e sogna il primo premio al Salone Internazionale dell’Agricoltura, Bruno non ne può più di allevare tori e desidera soltanto una donna e un altro bicchiere di vino. Dentro un taxi e una complicata relazione filiale, Jean e Bruno cercano un dialogo e infilano strade secondarie per ritrovarsi. Impugnata la mappa dei vini, si spostano lungo le regioni francesi per degustare vino, silenzi e confidenze. Ogni tappa è segnata da una donna che fa più dolce e più folle il loro viaggio. Orfani rispettivamente di madre e consorte, Bruno e Jean s’imbattono in Venus, una giovane donna ‘gravida’ di vita che li conduce a cavallo verso un domani improbabile eppure possibile.

«Se in un western i contadini sfruttati dai grandi proprietari terrieri vanno a uccidere il padrone, nessuno si sorprende. Oggi è talmente remota l’ipotesi della lotta di classe che il fatto di fare secco un padrone equivale a buttare giù una statua in chiesa. È aberrante. Nel cinema ci sono sempre stati film di questo tipo, tranne ora. Ci riconosciamo nei film di Dino Risi, con quell’umorismo nero crudele, ma basato sul sociale. Gli svantaggiati sono così poco rappresentati oggi al cinema. Eppure, uno dei più grandi di sempre, Charlie Chaplin, non ha parlato che di loro ed è proprio questo che lo rendeva più interessante. Oggi, i nostri registi preferiti sono Aki Kaurismaki e i fratelli Coen degli inizi, con i loro venditori di macchine e i loro poveri delinquenti». (Benoît Delépine e Gustave Kervern)

«Punteggiato da numerosi episodi che oscillano tra il riso e il dramma, e scavando di cesello nella toccante fragilità umana, Saint Amour ha più a che fare con la sbronza triste che con la sbronza allegra, tracciando un quadro un po’ disperato della Francia profonda. La giustezza e la generosità dello sguardo dei registi sulle esistenze e le incertezze umane, l’efficacia della messa in scena e la qualità della musica firmata da Sébastien Tellier sono innegabili, e Depardieu offre un’interpretazione di primissimo ordine». (Fabien Lemercier, cineuropa.org)