The Irishman

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THE IRISHMAN

un film di Martin Scorsese
con Robert de Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Jesse Plemons
sceneggiatura: Steven Zaillian ● fotografia: Rodrigo Prieto
montaggio: Thelma Schoonmaker ● musiche: Robbie Robertson
produzione: Fàbrica de Cine, Tribeca Films
distribuzione: Cineteca di Bologna
Stati Uniti, 2019 ● 209 minuti

v.o. inglese americano con sottotitoli in italiano

un progetto coccolato, inseguito e conquistato da uno dei grandi maestri del cinema contemporaneo approda finalmente in sala: “The irishman” recupera le leggendarie incursioni di Scorsese nella malavita americana e regala un nuovo spaccato morale e umano di elevata sensibilità.

Frank Sheeran, detto “The Irishman” è un veterano della seconda guerra mondiale, invischiato in affari con il mafioso Russell Bufalino Attraverso gli occhi di Frank, nel corso dei decenni, viene raccontata la sua vita e la sua carriera mafiosa, tra cui uno dei più grandi misteri che ha ossessionato l’opinione pubblica statunitense, la scomparsa nel luglio 1975 del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, amico dello stesso Sheeran. Un caso nel quale è inevitabilmente invischiato lo stesso Frank e che è rimasto irrisolto nel tempo: nessuno è stato mai condannato né il corpo di Hoffa è mai stato ritrovato.
Attraverso la prospettiva di questa vicenda, si snodano e rivelano i segreti della criminalità organizzata del tempo: i suoi sistemi interni, gli imbrogli, le rivalità e i collegamenti con la politica tradizionale.

«E’ da quando abbiamo fatto Casinò assieme nel 1995 che io e Bob [De Niro] volevamo collaborare di nuovo assieme. Ma vuoi per gli impegni personali, vuoi perché niente realmente ci entusiasmava davvero abbiamo passato lunghi anni alla ricerca di un soggetto ideale. La risposta è arrivata dieci anni fa, quando a Bob è capitato tra le mani il romanzo di Charles Brandt. L’esperienza è stata singolare per tanti aspetti: ritornare a lavorare con la vecchia squadra di attori, provare le tecniche di ringiovanimento sugli attori senza che esse andassero ad interferire sulle loro prove attoriali, il confrontarci con una distribuzione inedita come quella di Netflix» (Martin Scorsese)

«Se ve lo state chiedendo, sì, durante le tre ore e mezza piene, ogni tanto viene da guardare l’orologio. Ma non per noia, attenzione, bensì perché vi sembrerà impossibile che Martin Scorsese sia riuscito a rinchiudere cinquant’anni di storia americana in un’opera tanto mastodontica quanto divertente. (…) Sarà la forza del cinema di Scorsese, in grado di attualizzarsi ed evolversi film dopo film. Sarà che la sceneggiatura di Steven Zaillian – basata sul libro di Charles Brandt, L’Irlandese. Ho Ucciso Jimmy Hoffa – è un manuale di scrittura che abbraccia tutti i generi, fino alla black comedy, che The Irishman, minuto dopo minuto, alternando più piani temporali, diventa un’epopea umana (e umanizzata) che sviscera tutti i temi cari a Scorsese. La famiglia, la fede, il peccato, la vendetta e il tradimento.» (Damiano Panattoni, Hotcorn.it)