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un film di Jordan Peele
con Lupita Nyong’o, Winston Duke, Elisabeth Moss, Tim Heidecker
sceneggiatura: Jordan Peele ● fotografia: Mike Gioulakis
montaggio: Nicholas Monsour ● musiche: Michael Abels
produzione: Monkeypaw Productions
distribuzione: Universal Pictures
Stati Uniti, Giappone, Cina 2019 ● 116 minuti

v.o. inglese con sottotitoli in italiano

v.m. 14 anni

Dopo “Get Out” Jordan Peele continua il suo lavoro di aggiornamento del canone horror: la conferma di un autore intelligente e lucido, pronto a usare il cinema di genere per analizzare le contraddizioni dell’America.

Adelaide Wilson torna alla sua casa d’infanzia sul mare con il marito Gabe e i due figli per un’idilliaca vacanza estiva. Tormentata da un trauma irrisolto del suo passato e sconvolta da una serie di inquietanti coincidenze, Adelaide sente crescere e materializzarsi la sua ossessione e capisce che qualcosa di brutto sta per accadere alla sua famiglia. Dopo un’intensa giornata trascorsa in spiaggia con i loro amici, Adelaide e la sua famiglia tornano a casa. Quando cala l’oscurità, i Wilson hanno un incontro inatteso e inquietante sul loro vialetto…

«A spingermi è stata la convinzione che siamo noi i nostri peggiori nemici, un aspetto che tutti noi conosciamo intrinsecamente e nonostante ciò tendiamo a sotterrarlo. Spesso ce la prendiamo con lo straniero, con il diverso, ma in questo film il mostro ha la nostra faccia. A un certo punto mi sono chiesto, ‘Cosa mi spaventa di più in assoluto?’. Nel mio caso è stata l’idea di vedere il mio alter-ego, e cercando di capire le motivazioni di questa paura, ho capito è che nessuno vuole mettersi a confronto con le proprie colpe, con le proprie responsabilità, con i propri demoni. Tutti preferiamo guardare da un’altra parte. E intimamente penso che questo riguardi anche l’America: una nazione che, anche nel modo in cui si pone nel mondo, scatena una paura nei confronti del diverso. Le nostre fondamenta sono costruite sulla paura di tutto, dal terrorismo all’immigrazione.» (Jordan Peele)

«Peele torna ad essere nuovamente regista, sceneggiatore e produttore, confermando quanto di buono fatto precedentemente a livello tematico, ma al tempo stesso dimostrando anche che il cinema di genere è effettivamente nelle sue corde, e non soltanto una mera scusa per parlare d’altro. Insomma realizza un film horror vero e proprio, ricco di suggestioni e scene realmente spaventose, senza mai rinunciare però all’ironia che caratterizza il suo stile o alla volontà di voler raccontare un paese intero oltre che una semplice storia. (…) un grandissimo film: non perfetto, non facile o per tutti i palati, ma sicuramente un grandissimo risultato per quello che, oggi, si conferma come un autore vero a tutti gli effetti.» (Luca Liguori, Movieplayer.it)