ciao amore, vado a combattere

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ciao amore, vado a combattere

un film di Simone Manetti
sceneggiatura: Simone Manetti, Alfredo Covelli ● Fotografia: Sophia Olsson
Montaggio: Alice Roffinengo, Giuseppe Trepiccione ● Musica: Francesco Motta
produzione: Meproducodasolo ● distribuzione: I Wonder Pictures
Italia, Thailandia, USA, 2016 ● 74 minuti

v.o. italiano, inglese sottotitolata in italiano

Biografilm Festival 2016, Menzione speciale della giuria Opera Prima, Migliore Film Biografilm Italia
Nastri d’Argento 2017: nomination Cinema del Reale ● 5 nomination Premio Doc/it Professional Award

in collaborazione con I Wonder Pictures arriva in sala CIAO AMORE, VADO A COMBATTERE di Simone Manetti, ritratto di Chantal Ughi, ex modella, attrice e cantante che ora combatte sul ring trasformando la rabbia in grinta.

L’attrice e modella Chantal Ughi, dopo una forte delusione d’amore, inzia a praticare la Thai Boxe per sfogare la sua rabbia. Questa arte marziale diventa presto la sua principale valvola di sfogo, anche per affrontare i fantasmi della suo passato. Giunge in Tailandia per perfezionarsi, inizialmente per quattro settimane, ma finisce per rimanerci cinque anni, allenandosi e combattendo, diventando forte come un uomo, forte più forte di un uomo, fino a giungere ai livelli più alti di questo sport nobile e brutale. Dopo un anno di pausa, Chantal torna in Thailandia per riconquistare il titolo mondiale, pronta a sfidare nuovamente se stessa e ad aprire vecchie ferite.

«Per me praticare la Muay thai è stato sì un percorso di vita e di conoscenza di me stessa, una sfida, un modo per conoscere un mondo nuovo, per crescere, per affrontare nuove sfide e migliorarmi, per superare i miei traumi passati e attraverso una dura disciplina giornaliera rendere il mio corpo e il mio animo più forti, più allerti, più sani, più reattivi, più intelligenti. È stato un percorso emozionale ed emotivo duro, doloroso ma anche molto appagante e catartico. Mi ha permesso di rinascere in un corpo e un’anima quasi nuovi, di credere in me stessa, di pensare che se credevo veramente in qualcosa avrei potuto raggiungerlo». (Chantal Ughi)

«Una carrellata di immagini di archivio e di interviste a persone collegate a Chantal, in un mix senza sosta tra passato e presente, dal quale scaturisce il racconto di una donna determinata, che ha veicolato rabbia e dolore in uno sport decisamente non facile. Ma è proprio questa nuova fatica, sconosciuta sinora, impastata di sudore e dolore fisico, sarà una leva essenziale da cui ricostruire se stessa. La potenza di questa pellicola sta nella capacità di Simone Manetti di raccontare con uno sguardo pulito ed imparziale, monitorando a 360° ogni sentimento, positivo e negativo, pubblico e privatissimo, che mano a mano affiora dal racconto». (Marco Franco, 2duerighe.com)