la tartaruga rossa

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la tartaruga rossa

un film di Michaël Dudok de Wit
Storyboard: Michaël Dudok de Wit, Pascale Ferran
Musica: Laurent Perez ● produzione: Arte France Cinéma, Prima Linea Productions,
Studio Ghibli, Why Not Productions, Wild Bunch  ● distribuzione: BiM Distribuzione
Francia, Belgio, Giappone, 2016 ● 80 minuti

Cannes 2016: Premio speciale Un Certain Regard
Oscar 2017: Candidatura per Miglior film d’animazione
Annie Awards 2017: Miglior film d’animazione Indipendente

il film è in programmazione anche sabato, domenica e lunedì 14, 15, 16 aprile
(vedi orari con la C di Cinecircolino)

In collaborazione con BiM Distribuzione arriva in sala il primo lungometraggio di Michaël Dudok de Wit. La tartaruga rossa è drammatizzato con la sola forza del disegno, dei colori, dei movimenti, della musica che interpreta e amplifica la purezza delle linee.

Scampato a una tempesta tropicale e spiaggiato su un’isola deserta, un uomo si organizza per la sopravvivenza. Sotto lo sguardo curioso di granchi insabbiati esplora l’isola alla ricerca di qualcuno e di qualcosa. Qualcosa che gli permetta di rimettersi in mare. Favorito dalla vegetazione rigogliosa costruisce una zattera, una, due, tre volte. Ma i suoi molteplici tentativi sono costantemente impediti da una forza sotto marina e misteriosa che lo rovescia in mare. A sabotarlo è un’enorme tartaruga rossa contro cui sfoga la frustrazione della solitudine e da cui riceve consolazione alla solitudine.

«È una sfida allo spettatore: cosa faresti se restassi su un’isola, nella natura non per un giorno, un mese, un anno ma per tutta la vita? Quali pensieri nascono alla prospettiva di vivere da solo? Molte persone impazzirebbero. E questa riflessione racconta molto di noi stessi, di chi siamo. Siamo abituati a misurare noi stessi nel rapporto con gli altri. E quando non hai persone intorno a te, allora devi essere capace di reinventarti, devi andare alla purezza di ciò che sei veramente. Questo è il cuore del film, raggiungere l’essenza di chi siamo.» (Michaël Dudok de Wit)

«Non un dialogo per quasi 90 minuti. Basterebbe partire da questa incredibile e coraggiosa scelta di scrittura per soppesare la portata cinematografica di un simile lungometraggio, animato tanto in digitale quanto a mano, a carboncino. Una tecnica mista resa possibile dall’utilizzo della Cintiq, penna grafica da utilizzare su una tavoletta ad hoc che permette di vedere immediatamente il risultato ottenuto, senza dover fare la scansione di ciascun disegno separatamente. Tutt’altra storia con le scenografie, realizzate a mano, in modo artigianale, con zattera e tartaruga rossa animate invece in digitale. Il risultato, straordinario, è folgorante, grazie anche all’incredibile realismo animato dei personaggi principali.
Dudok de Wit, che ha lavorato per oltre 6 anni allo script e all’animatic, ha così dato vita ad un film che parla di vita e di morte, d’amore e magia, lasciando dietro di se’ non pochi non detti a cui lo spettatore potrà affidare mirate risposte. Un ciclo naturale che coinvolge tutti noi, uomini o animali che siano, qui accompagnato dalle meravigliose e fondamentali musiche di Laurent Perez del Mar, costrette di fatto a ‘sostituire’ gli assenti dialoghi, trascinando la narrazione insieme all’ispirato montaggio.» (Federico Boni , cineblog.it)