Neve Nera

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Neve nera ● Nieve negra

un film di Martín Hodara
con Laia Costa, Ricardo Darín, Dolores Fonzi
Sceneggiatura: Martín Hodara, Leonel D’Agostino ● Fotografia: Arnau Valls Colomer
Montaggio: Alejandro Carrillo Penovi ● Musica: Zacarías M. de la Riva
Produzione: A Contracorriente Films, Pampa Films
Distribuzione: Movies Inspired
Argentina, Spagna, 2017 ● 87 minuti

v.o. spagnolo sottotitolata in italiano

grazie a MOVIES INSPIRED, arriva in sala NEVE NERA di Martín Horada con Ricardo Darín, protagonista di COSA PIOVE DAL CIELO, e l’attrice catalana Laia Costa, che avete già visto in VICTORIA. Un crime-drama ambientato nella landa selvaggia e innevata dove sembrano emergere svariati segreti di famiglia…

Da quando è stato accusato di aver ucciso suo fratello, Salvator vive isolato in Patagonia. Alcuni decenni dopo l’accaduto, il fratello Marcos e la cognata Laura cercano di convincerlo a vendere le terre che condividono con lui per eredità. Questo incontro in mezzo al nulla riaccenderà la rivalità, e i ruoli di vittima e carnefice saranno di nuovo confusi.

«La neve è un manto bianco che attua una commistione del tutto. Il passato e il presente dei personaggi di questa storia. La rappresentazione visuale della tragedia che accorpa le due dimensioni e i personaggi stessi: non voglio che i due tempi, passato e presente, siano visivamente diversi, così ho deciso che tutto avvenisse in due inverni. Mi piace l’idea che, a volte, lo spettatore confonda queste due dimensioni spazio-temporali. Il cottage è il luogo dove si svolge la maggior parte della storia. Dal momento che Salvador non è una persona disposta ad aprirsi e parlare di sé, questo cottage ci dice molto su di lui, il fratello che è rimasto isolato: un uomo che ha deciso di coprire una bugia e che, nel corso degli anni, è diventato un tutt’uno con la natura. Il silenzio è un altro elemento chiave nello sviluppo della storia. Una componente interamente narrativa. Il silenzio della Patagonia. Il silenzio tra i due fratelli. Il silenzio tra le frasi. So che questo è un film che si rivolge al pubblico perché denota, al tempo stesso, una forte enfasi sui rapporti tra i personaggi e la suspense di un gioco che attraversa tutto il film.» (Martin Hodara)

«Hodara si appoggia alla potenza di un paesaggio di grande bellezza ma anche di forte crudezza. La robustezza della storia trova la sua eco nella natura del bosco e della montagna, che gradualmente diventa paradossalmente un ambiente sempre più ostile, soffocante e claustrofobico, come il rapporto tra i due fratelli. Hodara controlla perfettamente la camera per gestire le emozioni dello spettatore, e lo fa in modo elegante e ordinato. Il regista riesce anche a dare al film una consistenza delicatamente ruvida, di un’essenza immediatamente primitiva e sofisticata: l’uso del legno e della pietra come rappresentante la brutalità della natura e dell’uomo di fronte alla robustezza dei fratelli e l’ambiente contrasta l’ingenuità apparente e la fragilità di Laura, il cui peso cresce come la trama si dipana. Grazie alle grandi prestazioni di Darin e Sbaraglia, ‘Nieve Negra’ è una scommessa interessante in un thriller asciutto e viscerale che combina la gestualità di un cinema d’autore con un cinema di genere atmosferico e accessibile.» (Marta Medina, elconfidencial.com)