FILMMAKER FESTIVAL PARSI + FELIX IN WONDERLAND

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PARSI + FELIX IN WONDERLAND

PARSI
un film di Eduardo Williams
testi: Mariano Blatt
fotografia: Ivandro Cá, Vadinho da Costa, Edmilson Djú,
Alfa Kalido Baldé, Richar Dias, Diomedes S Djú,
Janaina Casimiro Ié, Nadi Ouadé, Brigila Chico Cá
montaggio: Eduardo Williams ● suono: Simón Apostolou
Argentina, Svizzera 2018 ● 23 minuti

v.o. creolo e spagnolo

CONCORSO INTERNAZIONALE

a seguire

FELIX IN WONDERLAND
un film di Marie Losier
sceneggiatura: Marie Losier
fotografia: Marie Losier ● montaggio: Aël Dallier-Vega
suono: Lucas Héberlé, Ael Dallier Vega,
Marie Losier, Janis Grossmann
produzione: Ecce Films
Francia, Germania, 2019 ● 49 minuti

v.o. inglese e tedesco con sottotitoli in italiano

CONCORSO INTERNAZIONALE

proiezioni in pellicola, anteprime mondiali e incontri con autori. Dieci giorni di cinema documentario, libero e sperimentale. da sabato 16 novembre, al cinema beltrade arriva filmmaker festival 2019

PARSI

Due “realtà” si incontrano in Parsi del filmmaker Eduardo Williams e del poeta Mariano Blatt: le immagini e il testo poetico, un lungo elenco di ciò che sembra (parece) – marzo, Natale, una menzogna , una passione sbagliata – ma non è: No es, il titolo del poema potenzialmente infinito scritto da Blatt accumulando suggestioni, ricordi, emozioni e immagini, che dialogano con quelle sullo schermo. La camera, una go-pro affidata direttamente ai protagonisti che fanno parte della comunità trans e queer di Bissau – parsi è la traduzione di parece nella lingua creola locale – è in continuo movimento: passa di mano in mano in un flusso senza sosta di diverse prospettive e sguardi su ciò che la circonda, rivolta verso chi la tiene in mano o invece verso l’esterno, portata in macchina, sui pattini, gettata nell’oceano. Nel ritmo ipnotico di questo flusso di immagini e parole Williams e Blatt sperimentano un nuovo modo di guardare il mondo.

Eduardo Williams (Buenos Aires, 1987) ha studiato alla Universidad del Cine di Buenos Aires e in Francia a Le Fresnoy – Studio national des arts contemporains. Con il suo cortometraggio Pude ver un puma (2011) ha partecipato alla Cinéfondation di Cannes, mentre il successivo El ruido de las estrellas me aturde (2012) è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma e Que je tombe tout le temps? (2013) nella selezione della Quinzaine des Réalisateurs. Nel 2014 con J’ai oublié, ambientato fra un gruppo di ragazzi di Hanoi, vince la menzione speciale del concorso internazionale di FidMarseille. Il suo lungometraggio d’esordio, El auge del humano (2016), ha vinto il Pardo d’oro Cineasti del presente al Locarno Film Festival.

Mariano Blatt (Buenos Aires, 1983) è un poeta e editore, codirettore della casa editrice indipendente Blatt & Ríos. Fra le sue raccolte di poesie Increíble (2007), Pasabobos (2011), e Mi juventud unida (2015).

FELIX IN WONDERLAND

Tutto comincia con la scoperta del KORG MS20, il suo strumento prediletto. O forse era già iniziato prima tra gli echi dell’est a ovest, le fantasie dei cosmonauti, la leggenda di Gagarin? Felix Kubin suona sin da quando è bambino, da adolescente ha messo insieme un gruppo: minimal wave, post-punk, avanguardia elettronica in breve tempo diventa uno dei protagonisti della scena musicale sperimentale passando dall’underground agli allestimenti di opere noise contemporanee. Questo di Marie Losier non è solo il ritratto dell’artista tedesco (nato a Amburgo nel 1969), ma il diario di un incontro tra sensibilità e pratiche artistiche che condividono la stessa passione per l’invenzione di linguaggi e un eclettismo che pone la loro ricerca fuori dai generi. Le creazioni sonore di Kubin e le immagini di Losier danno vita a una complicità giocosa in cui si mescolano liberamente – e con molto umorismo – fantasie e incubi, cani che mangiano microfoni in Slovacchia e bizzarre macchine del tempo, portandoci con leggerezza nel loro Paese delle meraviglie.

Marie Losier (Boulogne-Billancourt, 1972) è filmmaker, artista, curatrice. Dopo gli studi a Parigi continua la sua formazione a New York dove scopre la scena underground lavorando insieme a Richard Foreman, fondatore dell’Ontological-Hysteric Theater. Nel suo cinema risuonano le esperienze delle sperimentazioni, di registi come Jacques Demy o Georges Franju, applicate alla pratica del video-ritratto. I suoi “personaggi” sono artisti come Genesis P-Orridge (The Ballad of Genesis and Lady Jaye, 2011) o star della lucha libre come Cassandro – Cassandro the Exotico! (2018). Tra i suoi film, The Touch Retouched (2002); Electrocute your Stars (2004), dedicato a George Kuchar; Tony Conrad, Dreamminimalist (2008); Alan Vega, just a Million Dreams (2003). Le opere di Losier sono state presentate in molti musei, dal Moma di New York al Jeu de Paume di Parigi con una personale (Confettis Atomique!) nel 2019. Filmmaker le ha dedicato la retrospettiva nel 2016.