L’uomo dai mille volti

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L’uomo dai mille volti
El hombre de las mil caras

un film di Alberto Rodríguez
con Marta Etura, José Coronado, Jimmy Shaw, Eduard Fernández, Carlos Santos
Sceneggiatura: Alberto Rodríguez, Rafael Cobos
Fotografia: Alex Catalán ● Montaggio: José M. G. Moyano ● Musica: Julio de la Rosa
Produzione: Atresmedia Cine, Atípica Films
distribuzione: Movies Inspired
Spagna, 2016 ● 110  minuti

v.o. spagnolo, francese, inglese con sottotitoli in italiano

Premio Goya: Miglior sceneggiatura non originale, Miglior attore rivelazione a Carlos Santos
San Sebastián FF: Concha de Plata miglior attore a Eduard Fernández

dal regista de La isla mínima, L’uomo dai mille volti, una storia di tradimenti e truffe, un thriller appassionante sull’inganno e l’arte del mentire.
basato su fatti realmente accaduti, raccontati nel libro “Paesa, el espía de las mil caras” di Manuel Cerdán.

L’uomo dai mille volti è la storia di un uomo che ha ingannato un paese intero. Una storia di imbrogli e impostori, ispirata a fatti reali. Francisco Paesa, uno dei personaggi più intriganti degli ultimi decenni, è stato un uomo d’affari, un banchiere svizzero, un trafficante d’armi internazionale, un gigolò, un playboy, un diplomatico, un avventuriero, un truffatore e un agente segreto: una spia. Nel 1995, Luis Roldán e sua moglie lo assoldano per nascondere 1,500 milioni di pesetas sottratti al tesoro pubblico. Con l’aiuto di Jesús Camoes, suo inseparabile compagno, organizza una brillante operazione dove verità e menzogna hanno confini sottili.

«Il libro è un testo giornalistico: noi dovevamo fare un film di finzione su fatti reali. Dovevamo creare una finzione narrativa a sostegno di un tema centrale, e durante la fase di documentazione abbiamo ingenuamente cercato di avvicinarci a qualcosa che sembrasse la verità, ma abbiamo visto che era impossibile. Le versioni delle persone che abbiamo intervistato e i libri che abbiamo letto sul tema ci hanno portato alla conclusione che la storia vera la conoscevano tre o quattro persone e non saremmo mai stati fra di loro, così il co-sceneggiatore Rafael Cobos ed io abbiamo deciso di raccontare qualcos’altro che sarebbe potuto accadere. Molte cose sono successe così come le abbiamo raccontate, sono supportate da prove, e altre le abbiamo create noi, perché stavamo facendo un film su ciò che è accaduto, non un documentario. E’ la storia che qualcuno ti racconta: per questo ha in sé tutta la verità e la menzogna di qualsiasi racconto.» (Alberto Rodríguez)

«Gli spagnoli Alberto Rodríguez e Rafael Cobos continuano a lavorare in coppia e, dopo i successi polizieschi di Unit 7 e La isla minima, si danno all’intrigo internazionale. Un intreccio di fumo e di specchi, come recita il titolo internazionale (Smoke & Mirrors), che ha per protagonista Francisco Paesa (…) ed è raccontato dal punto di vista di un suo aiutante, Jesús Camoes. Nonostante un lungo lavoro di ricerca, gli autori si sono arresi all’impossibilità di ricostruire i fatti reali e ne hanno creato una propria versione. Paesa, del resto, rimane tuttora una figura contraddittoria e inafferrabile, esattamente le qualità che L’uomo dai mille volti gli restituisce. In un dedalo di doppi giochi e depistaggi, pedine sacrificate e sacrifici personali, l’intreccio è inestricabile e il suo dipanarsi inarrestabile. Abbagliati dalla lucidità con cui la vicenda si fa sempre più complessa, si resta avvinghiati dal montaggio incalzante che inanella periodi, location e personaggi, sempre con una recitazione puntuale – a partire dal protagonista Eduard Fernández – e una regia sia composta sia spettacolare, a seconda dei casi. Implacabile e irriducibile, inietta inquietudine e paranoia anche nella più salda disillusione.» (Andrea Fornasiero, FilmTv.press)