BORDER

/ / Senza categoria

BORDER: CREATURE DI CONFINE

un film di Ali Abbasi
con Eva Melander, Eero Milonoff, Jörgen Thorsson, Ann Petrén, Sten Ljunggren
sceneggiatura: Ali Abbasi, Isabella Eklöf, John Ajvide Lindqvist ● fotografia: Nadim Carlsen
montaggio: Olivia Neergaard-Holm, Anders Skov ● musiche: Christoffer Berg, Martin Dirkov
produzione: Meta Film Stockholm, Kärnfilm
distribuzione: PFA Films
Svezia, 2018 ● 110 minuti

2018, Cannes Film Festival, sez. Un Certain Regard: Miglior Film
EFA (European Film Awards): migliori effetti visivi ● Los Angeles FF: miglior film europeo

basato sull’omonima novella di John Ajvide Lindqvist, già noto per “Lasciami entrare” (su cui è basato un altro ottimo film svedese), un intrigante film che si colloca sul confine tra reale e immaginario, ma che evoca anche i confini esistenziali e filosofici tra gli esseri e non a caso arriva da un regista “di confine”, iraniano di nascita e svedese di adozione.

Tina ha un fisico massiccio e un naso eccezionale per fiutare le emozioni degli altri. Impiegata alla dogana è infallibile con sostanze e sentimenti illeciti. Viaggiatore dopo viaggiatore, avverte la loro paura, la vergogna, la colpa. Tina sente tutto e non si sbaglia mai. Almeno fino al giorno in cui Vore non attraversa la frontiera e sposta i confini della sua conoscenza più in là. Vore sfugge al suo fiuto ed esercita su di lei un potere di attrazione che non riesce a comprendere. Sullo sfondo di un’inchiesta criminale, Tina lascia i freni e si abbandona a una relazione selvaggia che le rivela presto la sua vera natura. Uno choc esistenziale il suo che la costringerà a scegliere tra integrazione o esclusione.

«Credo che il film parli dell’esperienza di sentirsi parte di una minoranza. E questo non significa necessariamente essere omosessuale, nero o una donna in condizione di diseguaglianza sociale: puoi essere un borghese della classe media in una cultura occidentale e tuttavia sentirti in minoranza, isolato. Semplicemente penso che sia un’esperienza e un sentimento di carattere universale. (…) Se dovessi tornare in Iran, dove ho vissuto per venti anni, vedrei tutto comunque attraverso lo sguardo dell’emarginato. E lo stesso mi succede in Svezia o Danimarca. Questa consapevolezza mi ha a lungo rattristito, facendomi pensare che è un grosso handicap non conoscere una cultura dall’interno… ma ora accetto questo come la mia condizione e posso anche trovarci dei vantaggi.» (Ali Abbasi)

«Autore svedese di origine iraniane, Ali Abbasi realizza un film sorprendente e immaginifico che inquieta e insieme meraviglia, incrociando cronaca sociale e atmosfera fantastica. I colpi di scena, tutti di rilievo, non sono mai gratuiti in Border che interroga la nozione di umanità, di animalità e le loro frontiere. Se la natura umana è mostruosa, non ci restano forse che i mostri per farci la lezione proprio come nelle favole gotiche di Guillermo del Toro. » (Marzia Gandolfi, MYmovies.it)