Contromano

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Contromano

un film di Antonio Albanese
con Antonio Albanese, Alex Fondja, Aude Legastelois, Daniela Piperno, David Anzalone
sceneggiatura: Antonio Albanese, Andrea Salerno, Stefano Bises, Marco D’ambrosio
fotografia: Roberto Forza
montaggio: Claudio Cormio ● musiche: Giovanni Guardi
produzione: Fandango
distribuzione: 01 Distribution
Italia, 2018 ● 112 minuti

v. originale in italiano

Antonio Albanese, alla sua quarta prova da regista, porta al cinema un film ‘agrodolce’ per “raccontare questioni complesse in modo paradossale”

Mario Cavallaro si sveglia tutte le mattine nello stesso modo, nella stessa casa, nello stesso quartiere, nella stessa città, Milano. Ha appena compiuto cinquant’anni. Mario ama l’ordine, la precisione, la puntualità, il rispetto, il decoro, la voce bassa, lo stare ognuno al proprio posto. La sua vita si divide tra il suo negozio di calze ereditato dal padre e un orto, unica passione conosciuta, messo in piedi sul terrazzo della sua abitazione. Ogni cambiamento gli fa paura, figuriamoci se il suo vecchio bar viene venduto ad un egiziano e se davanti alla sua bottega arriva Oba, baldo senegalese venditore di calzini. Quel che è troppo è troppo e per Mario la soluzione è semplice e folle allo stesso tempo: “rimettere le cose a posto”. Così decide di rapire Oba per riportarlo semplicemente a casa sua, Milano-Senegal solo andata. In fondo, pensa, se tutti lo facessero il problema immigrazione sarebbe risolto, basta impostare il navigatore. Ma poi questo paradossale on the road si complicherà terribilmente. Anche perché Oba acconsentirà alla sua “deportazione” a patto che Mario riaccompagni a casa anche la sorella, Dalida. Saranno guai seri o l’inizio di una nuova imprevista armonia?

«Nasce da un desiderio personale che è anche sociale, e anche da spettatore, dal desiderio di raccontare in maniera diversa un tema importante e impetuoso, raccontato quasi sempre con cupezza e drammaticità. Avevo voglia di farlo con garbo e leggerezza, assieme ad Andrea Salerno e Stefano Bises, i miei coautori, con un’idea paradossale. Il pretesto è l’ incontro tra due solitudini, quella di Mario che per me è anche l’Occidente, un uomo tendenzialmente onesto ma diffidente e solo, che vive una vita verticale da casa all’orto, e quella forzata di Oba e Dalida, costretti a vivere in un luogo diverso, in un’epoca molto particolare. C’è anche un pizzico di desiderio di raccontare che un contatto, l’incontro tra due esseri umani deve partire da un dialogo. Il film parte da un contesto iperrealista e quasi razzista e poi questo omino incontra queste persone e grazie a questo movimento, al viaggio, le scopre e trova delle verità» (Antonio Albanese)

«Antonio Albanese lo ha detto esplicitamente, alla base della scelta di dirigere e interpretare il suo nuovo Contromano c’era sostanzialmente una necessità: di raccontare un’Italia diversa, cambiata, quella nella quale vive e nella quale inizia a sentire la mancanza di civiltà, e di garbo (“un termine da sostenere”, dice). E per farlo ha scelto una storia che sembra offrire una deriva diversa di un contenuto piuttosto convenzionale, e che proprio per la leggerezza e la delicatezza alla base del progetto, riesce a far emergere il meglio dai nostri tre eroi. (…) Con lui ci sono Alex Fondja e Aude Legastelois, protagonisti alla pari. E ‘responsabili’ di una molteplicità, una condivisione della scena, che (…) riescono a dare qualcosa di più al film. (…) Un road movie, ma le cui tappe, non solo geografiche , sono anche quelle dei diversi atteggiamenti, dell’evoluzione dei personaggi e dei rapporti tra loro, dei segreti, dei cambi di direzione, di opinione e di intenzioni. (…) la conclusione non può essere che lieta ed edificante (…) gradevole e, azzardandosi a spendere un aggettivo ormai desueto, anche intelligente.» (Mattia Pasquini, film.it)