CORPO E ANIMA

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CORPO E ANIMA ● teströl és lélekröl

un film di Ildikó Enyedi
con Géza Morcsányi, Alexandra Borbély, Zoltán Schneider,
Ervin Nagy, Tamás Jordán, Zsuzsa Járó
sceneggiatura: Ildikó Enyedi ● fotografia: Máté Herbai
montaggio: Károly Szalai ● musiche: Adam Balazs
produzione: Inforg-M&M Film Kft.
distribuzione: Movies Inspired
Ungheria, 2016 ● 116 minuti

v. doppiata in italiano

67 Berlinale: Orso d’oro come Miglior Film

applaudito Orso d’oro alla 67esima Berlinale, semifinalista agli Oscar come Miglior film straniero, CORPO E ANIMA di Ildikò Enyedi racconta con straordinaria sensibilità e poesia il bisogno disperato d’amore di due anime solitarie, e il potere dei sogni di plasmare la realtà più ostile

Maria inizia a lavorare in un macello di Budapest come supervisore al controllo qualità, ma ben presto sul suo conto nascono i pettegolezzi: è fredda, riservata e fin troppo ligia al suo dovere. Endre, il suo capo, è una persona tranquilla, ma che sembra mascherare un dolore. Lentamente, i due iniziano a conoscersi. Veri spiriti affini, scoprono con stupore di sognare ogni notte un sogno identico, nel quale sono due cervi in un paesaggio innevato. Ma trasportare il sogno nella realtà non sarà per loro cosa facile.

«In tutti i miei progetti, la storia è l’ultima a manifestarsi. Questo film, come i precedenti, è nato dal desiderio di parlare della mia visione della condizione umana e delle nostre scelte di vita. Peraltro, sentivo la necessità di raccontare una storia d’amore passionale e travolgente nel modo meno passionale e spettacolare possibile. Ho letto molta poesia – è il mio rifugio – ed è un poema dell’autrice ungherese Ágnes Nemes Nagy il vero punto di partenza del progetto. Ecco quattro versi di questo poema che mi hanno guidata durante la scrittura della sceneggiatura:

Il cuore, fiamma vacillante,
Il cuore, catturato in spesse nubi di neve,
Eppure, all’interno, dei fiocchi si consumano nel loro volo,
Come le fiamme eterne delle luci dell’alba della città.

Essendo io stessa abbastanza taciturna, conosco tutto ciò che può dissimularsi dietro un volto perfettamente liscio – infinite sofferenze, aspirazioni e passioni – in una parola, l’eroismo del quotidiano. Percorrendo le vie, osservo i passanti e sono cosciente che anche il viso più noioso, più stupido e più disgraziato possa nascondere delle meraviglie. Di conseguenza, volevo evocare quella situazione dove nulla è visibile ad occhio nudo, mentre ci sono tante cose da scoprire all’interno!» (Ildikò Enyedi)

«La cineasta ungherese Ildikó Enyedi sta addosso ai due protagonisti mettendoli però in continua relazione con l’ambiente che li circonda. Attraverso un montaggio rapido, come se ci fossero attrazioni/disfunzioni tra il corpo e la mente, ne cattura anche impercettibili variazioni. Soffermandosi sui dettsagli dei corpi e degli oggetti. Un cinema per certi versi cerebrale, ma anche vivo quello di On Body and Soul. Il corpo e l’anima. Come parti separate. Ed è nella parte onirica che il film riesce a entrare paradossalmente nella vita di Endre e Mária, l’unico luogo dove non si avvertono le loro difficoltà di movimento.» (Simone Emiliani, sentieriselvaggi.it)