Il sindaco del rione sanità

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IL SINDACO DEL RIONE SANITA’

un film di Mario Martone
con Francesco di Leva, Adriano Pantaleo, Roberto de Francesco, Massimiliano Gallo
sceneggiatura: Mario Martone e Ippolita di Majo, da un’opera di Eduardo de Filippo
fotografia: Ferran Paredes ● montaggio: Jacopo Quadri
produzione: Indigo Film
distribuzione: Nexo
Italia, 2019 – 115 minuti

v.o. in italiano

Festival di Venezia 2019: Leoncino d’Oro

Progetto quasi improvvisato e guidato da un forte trasporto per il testo di Eduardo de Filippo, l’ultimo film di Martone è l’incontro definitivo della sua anima teatrale con quella cinematografica e una preziosa lezione di messa in scena.

Napoli, oggi. Antonio Barracano “sistema le cose” e risolve problemi: gli “ignoranti” che non hanno santi in paradiso si rivolgono a lui perché interceda in loro favore e Barracano, soprannominato “il sindaco”, si presta volentieri a fare da mediatore, sulla forza della sua reputazione e del timore che sa incutere anche nei malviventi più incalliti del rione Sanità. Uno dopo l’altro, gli si presentano due guappi che “si sono sparati” (quasi) per sbaglio, un padre di famiglia taglieggiato da un usuraio, e il figlio di un panettiere che ha diseredato la progenie. E il “sindaco” mette tutto (e tutti) a posto, esponendosi in prima persona, nel ricordo delle ingiustizie subìte da ragazzo, quando era vittima dell'”astuzia che si mangia l’ignoranza”.

«Il sindaco del rione Sanità è il mio primo Eduardo. Mi sono sempre tenuto alla larga perché mettere in scena i suoi testi significa assumere inevitabilmente non solo quanto c’è scritto sulla carta ma anche (e in troppi casi soprattutto) il macrotesto delle messe in scena di De Filippo attore e regista, tramandato e codificato attraverso le innumerevoli recite e le varie versioni televisive. Sgomberare il campo, impedire alla radice che questo accada con un così deciso spostamento d’età del protagonista, consente di mettere il testo alla prova della contemporaneità (oggi i boss sono giovanissimi) e di leggerlo come nuovo. Non aspettatevi le illusioni del vecchio Barracano nato dell’800, che ancora consentivano di tracciare dei confini morali: qui affiora un’umanità feroce, ambigua e dolente, dove il bene e il male si confrontano in ogni personaggio, dove le due città di cui sempre si parla a Napoli (la legalitaria e la criminale) si scontrano in una partita senza vincitori. Perché è inutile fingere di non  vederlo, la città è una e, per quanta paura faccia, nessuno può pensare di tagliarla in due.» (Mario Martone)

«I temi del Sindaco del rione Sanità restano molto attuali: l’ignoranza come “titolo di vendita” che rende i cittadini vulnerabili al sopruso; la lealtà e il tradimento; il libero arbitrio nel decidere da che parte schierarsi; la necessità di interrompere la catena delle vendette e della violenza; la capacità di essere un uomo che sa fare un passo indietro. Martone fa di tutto per dare respiro alla rappresentazione, aprendo porte e finestre, aggiungendo ambienti altri rispetto al salotto del sindaco di eduardiana memoria, lavorando su luce e movimento. Un’operazione lodevole che attualizza la piéce, ne allarga la platea e le offre un convincente respiro cinematografico.» (Paola Casella, Mymovies.it)