In guerra

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In guerra ● En guerre

un film di Stéphane Brizé
con Vincent Lindon, Mélanie Rover, Jacques Borderie, David Rey, Olivier Lemaire
sceneggiatura: Olivier Gorce, Stéphane Brizé ● fotografia: Eric Dumont
montaggio: Anne Klotz ● musiche: Bertrand Blessing
produzione: Nord-Ouest Productions
distribuzione: Academy Two
Francia, 2018 ● 113 minuti

v. doppiata in italiano

2018, Cannes: in concorso ● Chicago International Film Festival: miglior sceneggiatura

Con riprese a mano traballanti e movimenti bruschi della camera, stretti primi piani e ostacoli che interrompono la chiarezza del punto focale Stéphane Brizé ci porta, insieme a Vincent Lindon e a un gruppo di interpreti non professionisti, a esplorare le condizioni di lavoro ai giorni nostri.

Nonostante i sacrifici finanziari dei dipendenti e l’aumento dei profitti dell’ultimo anno, i dirigenti della Perrin Industries decidono improvvisamente di chiudere una fabbrica. I 1100 dipendenti, rappresentati dal loro portavoce Laurent Amédéo, decidono di opporsi a questa drastica decisione, pronti a qualsiasi cosa pur di non perdere il posto di lavoro.

«Ho realizzato un film politico nel senso etimologico del termine, ovvero che osserva la vita della città. Ma io non sono il portavoce di alcun partito o sindacato, mi limito semplicemente ad analizzare un sistema oggettivamente coerente dal punto di vista degli azionisti, ma altrettanto oggettivamente incoerente dal punto di vista umano. E il film contrappone questi due punti di vista. La dimensione umana contro gli interessi economici. Come possono combaciare queste due differenti interpretazioni del mondo? Possono anche solo coesistere ai giorni nostri? Mi sono interessato a questi temi perché non sono convinto che la maggior parte delle persone colga fino in fondo cosa si nasconde dietro la chiusura delle fabbriche di cui sente parlare tutti i giorni in tv e sui giornali. Non mi riferisco alle imprese che chiudono perché sono in perdita, ma alle aziende che chiudono impianti di produzione nonostante siano in attivo.» (Stéphane Brizé)

«Oltre i sottotesti e le complessità stilistiche, En guerre è un film di impatto poderoso, dal ritmo martellante e dalla tensione inesausta, con pochissime distensioni e parentesi personali (perché anche il privato è lotta politica, in certi contesti) che non cerca appigli per piacere ma che emoziona e coinvolge con la giustezza di una posizione morale e ideologica chiara e giusta ma allo stesso tempo trattata con intelligenza anti-propagandistica. E con un Vincent Lindon di bravura impossibile, inumana, per cui gli elogi e i premi sembrano ormai pleonastici.» (Emanuele Rauco, Cinematografo.it)