Le invisibili_v.o. sott. in italiano

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LE INVISIBILI ● LES INVISIBLES

un film di Louis-Julien Petit
con Audrey Lamy, Corinne Masiero, Noémie Lvovsky, Déborah Lukumuena, Sarah Suco
Pablo Pauly, Brigitte Sy, Fatsah Bouyahmed, Quentin Faure
sceneggiatura: Louis-Julien Petit ● fotografia: David Chambille
montaggio: Antoine Vareille, Nathan Delannoy ● musiche: Laurent Perez del Mar
produzione: Elemiah
distribuzione: Teodora Film
Francia, 2019 ● 102 minuti

v.o. francese con sottotitoli in italiano

Ispirato al lavoro sul campo di Claire Lajeunie, che ha dedicato un libro e un documentario alle donne senza dimora di Parigi, un’imperdibile commedia degna del miglior Ken Loach, capace di unire impegno e divertimento per affrontare un tema quanto mai attuale.

Quando il Comune decide di chiudere l’Envol, un centro diurno che fornisce assistenza alle donne senza fissa dimora, quattro assistenti sociali si lanciano in una missione impossibile: dedicare gli ultimi mesi a trovare un lavoro al variopinto gruppo delle loro assistite, abituate a vivere in strada. Violando ogni regola e incappando in una serie di equivoci, riusciranno infine a dimostrare che la solidarietà al femminile può fare miracoli.

«Come già accaduto per i miei film precedenti, sapevo che avrei dovuto immergermi completamente in quel mondo per provare a capirlo e raccontarlo nel modo più accurato possibile. Per più di un anno ho incontrato donne senza fissa dimora in vari centri sparsi per la Francia, e, al tempo stesso, ho avuto modo di conoscere le assistenti sociali, in gran parte donne, familiarizzando con il loro lavoro. In poco tempo ho capito che mi sarei dovuto concentrare su entrambi i gruppi e sulle loro interazioni, perché entrambi sono in modi diversi “invisibili” nella nostra società.» (Louis-Julien Petit)

«”Le sorelle ce la fanno da sole, stando sui loro piedi e suonando le proprie campane”. È il ritornello di Sisters Are Doing It For Themselves, gran brano d’annata degli Eurythmics con Aretha Franklin, che è il filo conduttore de Le invisibili. (…) È uno di quei film che non ti aspetti. Perché inizia in un modo, diventa pian piano qualcos’altro, e poi ancora un altro film. Se ci pensiamo, segue il percorso delle donne che abitano il centro. Prima c’è lo scoramento, la disillusione. Poi una certa consapevolezza di sé, una complicità, una sottile ironia nell’accettare la situazione e la possibilità di cambiarla. Come un’onda che monta, da un mare piatto a un mare mosso, cresce insieme ai suoi personaggi.» (Maurizio Ermisino, movieplayer.it)