
Lo schiaccianoci e i quattro regni ● The Nutcracker and the Four Realms
un film di Lasse Hallström e Joe Johnston
con Keira Knightley, Mackenzie Foy, Misty Copeland, Helen Mirren, Morgan Freeman
sceneggiatura: Ashleigh Powell, Simon Beaufoy
fotografia: Linus Sandgren ● montaggio: Stuart Levy
musiche: James Howard
produzione: The Mark Gordon Company, Walt Disney Pictures
distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Stati Uniti, 2018 ● 99 minuti
v. doppiata in italiano

Nel 1816 E.T.A. Hoffmann con “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” ha conquistato l’immaginazione dei lettori di tutto il mondo. La storia originale e la metafora del passaggio da una fase all’altra della vita, passano attraverso la lente deformante del fantasy, che trasporta Clara e il pubblico in un’avventura indimenticabile.
Clara è una brillante quattordicenne con un debole per la scienza, ama creare, costruire e capire come funzionano gli oggetti. Come ogni vigilia di Natale gli ospiti si riuniscono nel grande salone di casa Drosselmeyer. Seguendo per gioco un filo dorato che attraversa i corridoi dell’immensa magione, la giovane Clara viene condotta in un mondo magico e sconosciuto, diviso in quattro reami incantati.
«È il miglior tipo di storia natalizia. È entusiasmante, drammatico, commovente e pieno di ottimismo. Comunica un messaggio davvero positivo, ossia che l’amore può aiutare i membri di una famiglia a superare una perdita, ed è incentrato sull’idea di mettere a frutto il proprio coraggio e il proprio ingegno. È un grande film per famiglie» (Joe Johnston)
«Prima di ogni altra componente Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni ha un impatto visivo fortissimo, non solo per la qualità della fotografia ma anche per il lavoro su costumi, trucco parrucco e scenografia. Uno dei migliori “nuovi adattamenti in live action” della Disney, (…) uno dei pochi che riesce a mettere in scena il passaggio d’età in una storia realmente personale e realmente avventurosa, giocando su dinamiche non certo nuove del cinema ma con una capacità di far vedere, di mettere in scena, di trovare colori, luci, costumi e ambientazioni che abbiano davvero un carattere suggestivo. Se il parente più vicino insomma rimangono i grandi mondi costruiti dal fantasy, le storie di re e regine, con trame di palazzo, confini da mantenere, eserciti eserciti da schierare (…) della favola Hallström riesce a mantenere non certo il fascino novecentesco ma la finalità e la dimensione autoconclusiva. Clara passa attraverso quest’avventura con uno schiaccianoci per superare la morte di sua madre e per tornare diversa, donna, alla sua vita e dalla sua famiglia a Londra.» (Gabriele Niola, Badtaste.it)