Loving Vincent

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Loving Vincent

un film di Dorota Kobiela, Hugh Welchman
con Douglas Booth, Jerome Flynn, Robert Gulaczyk, Saoirse Ronan
sceneggiatura: Hugh Welchman, Jacek von Dehnel ● fotografia: Tristan Oliver
montaggio: Dorota Kobiela, Justyna Wierszynska ● musiche: Clint Mansell
produzione: BreakThru Productions, Silver Reel, Trademark Film
distribuzione: Adler Entertainment
Gran Bretagna, Polonia, 2017 ● 95 minuti

v. doppiata in italiano

Academy Awards 2018: nomination miglior film d’animazione ● Festival d’Annecy: Premio del Pubblico
Golden Globes 2018: nomination miglior film d’animazione

L’incredibile storia della vita di Van Gogh attraverso i suoi quadri. Un potente e suggestivo racconto composto da migliaia di immagini create nello stile di Vincent van Gogh realizzate da un team di 125 artisti. Un lungometraggio poetico e seducente che mescola tecnologia e pittura, un viaggio nell’arte e nel mistero della scomparsa di uno dei più importanti pittori di sempre

Definito come un martire, un satiro lussurioso, un folle, un genio e un fannullone, e spesso anche travisato e oscurato dal mito e dal tempo, il vero Vincent viene improvvisamente svelato dalle sue lettere. Ispirandosi al suo ultimo scritto, quello in cui annotava “Non possiamo che parlare con i nostri dipinti”, Loving Vincent ha scelto di partire dalle parole dell’artista, lasciando che fossero proprio i dipinti a raccontare la storia e l’opera del pittore olandese esposto nei più importanti musei del mondo, da Amsterdam a New York, da Londra a Mosca, da Parigi a Dallas.

«Tutto inizia dieci anni fa quando Dorota, una pittrice che a 29 anni lavorava nell’industria dell’animazione, interrogandosi se mai sarebbe riuscita a tornare alla passione originaria del dipingere, ebbe l’idea di realizzare un cortometraggio di animazione ad olio. Un breve film che utilizzasse la pittura per riprodurre, a passo 12, alcuni minuti di animazione. La scelta cadde subito su Vincent van Gogh, un artista di cui Dorota aveva letto le lettere all’età di 15 anni e che a 27 anni aveva ripreso in mano. L’idea era di fare un lavoro di ricerca sulle lettere, di stendere uno script. Il cortometraggio non lo realizzammo. Ma il progetto prende corpo nel tempo per divenire il film che conosciamo oggi» (Hugh Welchman)

«Dorota Kobiela e Hugh Welchman non sono nomi noti nel mondo del cinema, eppure hanno firmato una delle opere più originali degli ultimi anni (…). La scelta stilistica di questo nuovo film è decisamente esplosiva perché la storia è raccontata visivamente come se le immagini stesse fossero quadri (animati) del pittore. Costruito come un giallo, il racconto ripercorre tutti i momenti cruciali della tormentata esistenza di Vincent, compresi vecchi ricordi in bianco e nero. Un’operazione affascinante, con attori veri «trattati» per divenire dipinti, con 125 artisti che hanno operato decine di migliaia di fotogrammi con incisive pennellate. E vale la pena di aspettare i titoli di coda che mettono a confronto quadri e persone con fotogrammi e attori. (…) Imperdibile per gli appassionati e anche solo per i curiosi.» (Antonello Catacchio, Il Manifesto)