Martin Eden

/ / Senza categoria

MARTIN EDEN

un film di Pietro Marcello
con Luca Marinelli, Jessica Cressy, Vincenzo Nemolato, Marco Leonardi
sceneggiatura: Maurizio Braucci, Pietro Marcello
fotografia: Tiziana Poli, Francesco di Giacomo, Alessandro Abate, Andrea Cavalletto
montaggio: Michel Merkt, Aline Hervé ● musiche: Paolo Marzocchi, Michael Kaczmarek
produzione: Avventurosa, Ibc Movies
distribuzione: 01 distribution
Italia,Francia, 2019 ● 129 minuti

v.o. in italiano

Mostra del CInema di Venezia: coppa Volpi miglior interpretazione maschile a Luca Marinelli

Pietro Marcello debutta nel cinema di finzione, ma non perde un briciolo della sua personalità autoriale e della sua forza visiva: e nelle sue mani il romanzo di Jack London diventa una riflessione storico e filosofica di ampio, poetico respiro.

Dopo aver salvato da un pestaggio Arturo, giovane rampollo della borghesia industriale, il marinaio Martin Eden viene ricevuto in casa della famiglia del ragazzo e qui conosce Elena, la bella sorella di Arturo, e se ne innamora al primo sguardo. La giovane donna, colta e raffinata, diventa non solo un’ossessione amorosa ma il simbolo dello status sociale cui Martin aspira a elevarsi. A costo di enormi fatiche e affrontando gli ostacoli della propria umile origine, Martin insegue il sogno di diventare scrittore e – influenzato dal vecchio intellettuale Russ Brissenden – si avvicina ai circoli socialisti, entrando per questo in conflitto con Elena e con il suo mondo borghese…

«Martin Eden racconta la nostra storia, la storia di chi si è formato con la cultura incontrata non in famiglia, o a scuola, ma lungo la strada; è il romanzo degli autodidatti e di chi ha creduto nella cultura come strumento di emancipazione, restandone in parte deluso. Oltre una prima lettura, però, Martin Eden non racconta solo la storia di un giovane proletario
che, per amore di una ragazza altolocata, ambisce a diventare scrittore: è anche il ritratto di un artista di successo –un autoritratto a tinte fosche dello stesso Jack London – che smarrisce fatalmente il senso della propria arte. Ispirandoci liberamente al romanzo di London, abbiamo letto Martin Eden come un affresco capace di anticipare le perversioni e i tormenti del Novecento, e i suoi temi cruciali: il rapporto tra individuo e società, il ruolo della cultura di massa, la lotta di classe.» (Pietro Marcello e Maurizio Braucci)

«Il regista sposta l’ambientazione in Italia e nel 20° Secolo. Ma lo fa in maniera totalmente spiazzante perché principalmente allegorica. Non si tratta della ricostruzione di un periodo storico particolare, ma di una “crasi”, come la definisce lo stesso regista, “una trasposizione onirica del 20° Secolo”. Un passato della memoria che mescola riferimenti estetici a un generico dopoguerra, dagli anni ’50 della ricostruzione agli anni ’60 e ’70 delle rivoluzioni culturali e delle lotte sindacali. Un cocktail temporale che serve principalmente come sfondo per l’odissea di Martin, interpretato da un come sempre magnetico Luca Marinelli. (…) Un film dalla visione chiara, che pone domande e non ha l’arroganza di dare risposte. E che porta avanti la nuova spinta del cinema italiano verso un linguaggio moderno e una scrittura ricca di sfumature..» (Marco Triolo, Film.it)