Mia e il leone bianco

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Mia e il leone bianco ● Mia et le lion blanc

un film di Gilles de Maistre
con Daniah De Villiers, Mélanie Laurent, Langley Kirkwood, Ryan Mac Lennan
Lionel Newton, Tessa Jubber, Brandon Auret
sceneggiatura: William Davies, Jean-Paul Husson, Gilles de Maistre, Prune de Maistre
fotografia: Brendan Barnes ● montaggio: Julien Rey ● musiche: Armand Amar
produzione: Galatée Films, Outside Films
distribuzione: Eagle Pictures
Francia, 2018 ● 98 minuti

v. doppiata in italiano

Una produzione ambiziosa durata tre anni. La giovane protagonista e il cucciolo di leone cresciuti insieme di fronte alla macchina da presa. Ecco il risultato finale: una storia potente, coinvolgente, emozionante che vi toccherà il cuore.

Mia è solo una bambina quando stringe una straordinaria amicizia con Charlie, un leoncino bianco nato nell’allevamento di felini dei genitori in Sudafrica. Per anni i due crescono insieme e condividono ogni cosa. Ormai quattordicenne, Mia scopre che il suo incredibile legame con Charlie, divenuto uno splendido esemplare adulto, potrebbe finire da un momento all’altro.

«Questo film è stato particolarmente significativo perché ha contribuito a finanziare il futuro dei leoni che hanno preso parte alla pellicola, perché sono stati tirati fuori dai rispettivi allevamenti e inseriti all’interno della riserva che abbiamo creato. Abbiamo cercato di rendere chiara la questione in maniera professionale. Per noi il messaggio del film (difesa del pianeta, degli animali, della natura) è che tutto deve essere rispettato. Bisogna poter vivere in armonia nel rispetto reciproco. Volevamo, in un certo senso, distaccarci dal documentario e dagli articoli scientifici, volevamo un film che potesse toccare il maggior numero di persone, soprattutto le famiglie e i bambini.» (Gilles De Maistre)

«Quello a cui state per assistere non è un cartone, non è una favola, non è una commedia (…) è una storia d’amore: lei, quando i due si conoscono, è poco più di una bambina; lui è un leone, ed è appena nato. (…) La storia (…) si rivela più o meno quella che possiamo immaginare sin dall’inizio (…) eppure c’è, come direbbe Freddie Mercury, una specie di magia. Quello di Gilles de Maistre è un film rigorosamente girato dal vivo, con animali veri e con reali interazioni tra essi e gli umani. In un’era dove leoni ed elefanti vengono, anche per film live action, completamente ricostruiti e animati in computer grafica, questa idea, antica e romantica, ci piace molto. Insomma, in un film che sembra tutto il contrario, c’è invece molta verità. Perché quella di un bambino che cresce vicino ad un leone è una storia vera (…) e perché la relazione tra quella bambina che è stata scelta, come spesso accade in questi casi, tra migliaia, è stata reale, effettiva, è stato un rapporto che è esistito davvero, ed è durato tre anni. È per questo, e per il fatto che denuncia tutto quello che di marcio c’è dietro agli allevamenti dei leoni, che Mia e il leone bianco è un film molto meno semplice di quello che sembra.» (Maurizio Ermisino, Movieplayer.it)