Parasite

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PARASITE

un film di Joon-ho Bong
con Kang-ho Song, Yeo-jeong Jo, So-dam Park
sceneggiatura:  Joon-ho Bong, Jin Won Han ● fotografia: Kyung-pyo Hong
montaggio: Jinmo Yang ● musiche: Jaeil Jung
produzione: Barunson E&A
distribuzione: Academy Two
Corea del Sud, 2019 ● 132 minuti

v. doppiata in italiano

2019, Festival di Cannes: Palma d’Oro per il miglior film
2020, Goleden Globe: miglior film in lingua straniera
2020, Bafta: miglior film in lingua straniera, sceneggiatura originale
2020, Oscar: miglior film, regia, film internazionale, sceneggiatura originale

“Un gioco al massacro” glaciale e irresistibile, condotto con lucidità da un maestro del cinema orientale: Parasite è la Palma d’Oro di Cannes 2019 e un saggio di come sposare l’analisi sociale all’umorismo grottesco.

Ki-woo vive in un modesto appartamento sotto il livello della strada. La presenza dei genitori, Ki-taek e Chung-sook, e della sorella Ki-jung rende le condizioni abitative difficoltose, ma l’affetto familiare li unisce nonostante tutto. Insieme si prodigano in lavoretti umili per sbarcare il lunario, senza una vera e propria strategia ma sempre con orgoglio e una punta di furbizia. La svolta arriva con un amico di Ki-woo, che offre al ragazzo l’opportunità di sostituirlo come insegnante d’inglese per la figlia di una famiglia ricca: il lavoro è ben pagato, e la villa del signor Park, dirigente di un’azienda informatica, è un capolavoro architettonico. Ki-woo ne è talmente entusiasta che, parlando con la signora Park dei disegni del figlio più piccolo, intravede un’opportunità da cogliere al volo, creando un’identità segreta per la sorella Ki-jung come insegnante di educazione artistica e insinuandosi ancor più in profondità nella vita degli ignari sconosciuti.

«La coabitazione tra persone di classi diverse può essere difficile. In un mondo che ha svuotato di senso l’idea delle relazioni umane basate sulla coesistenza, ogni classe sociale diviene parassitaria per le altre. Eppure all’inizio non erano parassiti, erano i nostri vicini, i nostri amici e colleghi caduti a un certo punto nel precipizio» (Joon-ho Bong)

«In Parasite si raccontano le diseguaglianze sociali e le affinità umane, una guerra tra poveri che risulterà fatale per tutti, perché quando una società è squilibrata, alla fine perfino i ricchi e privilegiati finiscono per cadere, e pagare un prezzo alto tanto quanto quelli che di privilegi non ne vedono mai l’ombra. Non c’è però facile ideologia, nella scrittura di Bong, così come non ci sono scelte ovvie nell’eleganza della sua forma, capace di mutare a seconda dei contesti e degli stati d’animo dei suoi personaggi. Scontati non sono nemmeno gli esiti degli eventi raccontati in Parasite, che spiazza sempre, rilanciando temi e situazioni, senza condannare davvero nessuno, e senza facili assoluzioni. La politica è poca, nel film di Bong, senza che questo diventi un difetto: perché a essere tanta è l’umanità. L’umanità della storia, dei personaggi, e del racconto, che esplode deflagrante e malinconica in un finale che strappa il cuore. Tanto il divertimento, tanto il coinvolgimento, tanto il cinema.» (Federico Gironi, Comingsoon.it)