
The Legend of Ochi
un film di Isaiah Saxon
con Willem Dafoe, Finn Wolfhard, Emily Watson, Helena Zengel
sceneggiatura: Isaiah Saxon ● fotografia: Evan Prosofsky
montaggio: Paul Rogers ● musiche: David Longstreth
produzione: A24
distribuzione: I wonder pictures
Stati Uniti, 2025 ● 100 minuti
v. doppiata in italiano
2025, Sundance FF: anteprima

Isaiah Saxon firma il suo esordio alla regia con un fantasy epico e di grande potenza visiva che omaggia il cinema di Spielberg, un’avventura per tutta la famiglia tra E.T., I Gremlins e I Goonies.
L’adolescente Yuri, cresciuta in un remoto villaggio sperduto tra i boschi e le montagne, è stata da sempre istruita a non uscire dopo il tramonto e a temere gli Ochi, misteriose e imponenti creature della foresta. Ma quando entra in contatto con un cucciolo di Ochi smarrito, per riportalo alla sua famiglia decide di imbarcarsi con lui in un viaggio indimenticabile e sorprendente che le cambierà per sempre la vita.
«Ciò che è evidente in tutto il mio lavoro è l’interesse per la realizzazione di film non verbali e la costruzione di mondi come narrazione. Succede qualcosa quando un personaggio entra in un ambiente profondamente emotivo e dettagliato: non deve dire nulla perché tu sappia cosa sta provando. Vedi il mondo con lui e sai cosa sta provando, perché anche tu sei in quel mondo. Penso che ogni regista, che lo sappia o meno, soffra, e quando trova la sua medicina, vuole condividerla. La medicina per questo film è la comunicazione non verbale. Ho capito che cercare di comunicare tra due personaggi di specie diverse doveva essere musicale. Volevo mettere al centro una bambina che sentiva che la sua capacità di esprimersi si era appassita o morta. Yuri è chiusa e il suo unico sfogo è ascoltare musica black metal urlata. Poi vede un animale, l’antidoto a tutto ciò che sono gli esseri umani: diretto, intuitivo, istintivo e non manipolatore e strategico come suo padre. Cosa succederebbe a quella bambina se quell’energia ochi fosse nella sua vita? Come potrebbe aiutarla ad aprirsi?» (Isaiah Saxon)
«The Legend of Ochi di Isaiah Saxon – al debutto – ha la grande capacità di instaurare immediatamente un dialogo con il pubblico. Una prerogativa affatto banale, e decisiva nell’organizzazione poetica portata avanti dal regista (che proviene dal videoclip, e si vede). Sembra infatti scontato che un film debba parlare allo spettatore, ma in un’epoca ombelicale come la nostra, titoli come questo, sono una splendida eccezione. E per questo vanno supportate, sostenute, coccolate e applaudite. (…) The Legend of Ochi ha la capacità di dialogare immediatamente con pubblico. Reinterpretando archetipi fiabeschi con un mix di tecniche visive artigianali e digitali, il film è un’avventura “vecchio stile” agganciata al concetto di comunità, famiglia e, soprattutto, comunicazione.» (Damiano Panattoni, movieplayer.it)