TUTTO L’AMORE CHE SERVE

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TUTTO L’AMORE CHE SERVE

regia di Anne-Sophie Bailly
con Laure Calamy, Charles Peccia Galletto, Julie Froger e Geert Van Rampelberg
sceneggiatura: Anne-Sophie Bailly ● fotografia: Nader Chalhoub
montaggio: François Quiqueré, Quentin Sombsthay ● musiche: Thibault Deboaisne
produzione: LES FILMS PELLÉAS
distribuzione: I Wonder Pictures
Francia, 2024 – 95 minuti

2024, Mostra del cinema di Venezia: concorso orizzonti

v. doppiata in italiano

il film beneficia della tariffa Cinema Revolution a 3,5€
grazie al contributo straordinario del Ministero della Cultura

dopo aver commosso l’81esima Mostra del cinema di Venezia, arriva in sala Tutto l’amore che serve, un’opera emozionante, folgorante e sincera, con una strepitosa Laure Calamy.

giovedì 7 Agosto 21:00 ▪︎ Osnago ▪︎︎ e per tetto un cielo di stelle

È un rapporto quasi simbiotico quello tra Mona, combattiva madre single, e suo figlio Joel, un ragazzo con disabilità cognitiva altrettanto risoluto. Joel lavora in un centro specializzato ed è perdutamente innamorato della sua collega Oceane, anche lei una ragazza con disabilità. Quando Mona, che nulla sapeva della relazione tra i due, scopre che Oceane è incinta, le sue certezze e il suo mondo iniziano a vacillare. La donna dovrà mettere in discussione la propria vita, le proprie scelte e le proprie prospettive per riconnettersi col figlio e ritrovare la forza di amare, anche se stessa.

«La disabilità crea una lente di ingrandimento per osservare la complessità delle relazioni tra genitori e figli. La vulnerabilità di un figlio disabile accentua le paure del genitore o dei genitori. Rende più difficile il distacco e genera risentimento e senso di colpa da entrambe le parti, che sono forti leve drammatiche, presenti in misura maggiore o minore in tutte le relazioni familiari. Il fatto che un personaggio sia disabile non significa automaticamente che l’argomento sia la disabilità. Dà anche un ruolo reale, dal punto di vista artistico, ai protagonisti “diversi”, mettendoli al centro delle storie a prescindere da questioni di salute mentale, impedimenti o ostacoli.» (Anne-Sophie Bailly)

«Tutto l’amore che serve è un’opera prima che dall’attitudine documentaria importa la pazienza e l’attenzione nell’osservare, la ricerca e l’etica come cinematografiche dimensioni di cura e reintegro nei confronti del soggetto trattato. Non si insiste facilmente sul dolore di una condizione come quella di Joël e Océan, ma gli si riaccorda volontà, se ne rispetta la fenomenologia, la rappresentazione e gli interpreti, scegliendo due attori – il primo professionista, la seconda no – come Charles Peccia-Galletto e Julie Froger, realmente affetti da handicap cognitivi e che, senza grosse alterazioni, li riportano su schermo come risultato di un vincente e significativo lavoro d’integrazione tra arte e vita.» (Federico Di Renzo,  Quinlan.it)