I colori del tempo

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I COLORI DEL TEMPO

regia di Cédric Klapisch
con Suzanne Lindon, Philippine Leroy-Beaulieu, Cécile de France, Pomme
produzione: Ce Qui Me Meut ● fotografia: Alexis Kavyrchine
montaggio: Ann-Sophie Bion ● musiche: Robin Coudert
distribuzione: Teodora Film
Francia, 2025 – 126 minuti

v. doppiata in italiano

il regista Cedric Klapisch omaggia la pittura impressionista francese trasportandoci in un tempo che unisce l’arte e la modernità e anche le grandi invenzioni dell’800 tra cui il cinema.

Un quadro in movimento di emozioni e colori sull’eredità dell’arte, del nome e di un passato ormai perso ma in cui possiamo ancora riconoscerci.

domenica 14 Dicembre 16:50 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

lunedì 15 Dicembre 15:00 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

lunedì 15 Dicembre 19:00 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

martedì 16 Dicembre 21:00 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

giovedì 18 Dicembre 17:00 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

giovedì 18 Dicembre 21:00 ▪︎ Cologno Monzese ▪︎︎ peppino impastato

Un gruppo di persone legate in qualche modo fra loro da rapporti di parentela scopre di stare per ricevere in eredità una casa abbandonata da anni. Quattro di loro, Seb, Abdel, Céline e Guy, vengono incaricati di farne un sopralluogo. Questi lontani cugini scopriranno allora dei tesori nascosti all’interno della vecchia dimora. Seguendo le tracce di una misteriosa Adèle, che aveva lasciato la sua nativa Normandia all’età di vent’anni, si ritroveranno immersi in un’altra epoca.

«Il punto di partenza è stata proprio la contrapposizione tra la Parigi della Belle Epoque e quella moderna, un lavoro di documentazione molto preciso e pignolo, attraverso alcune foto d’epoca e i pochi filmati a disposizione; se c’è un comune denominatore tra tutte le storie che ho raccontato, è proprio il rapporto fra un individuo e un gruppo. È un tema che mi interessa molto, perché ci spinge a porci il problema del collettivo e di cosa significhi vivere insieme.»
(Cedric Klapisch)

«I colori del tempo si inserisce con grazia nel filone tematico che sembra dominare quest’anno sulla Croisette: la necessità di riguardare indietro, di riassemblare i cocci del tempo per comprendere il presente. È un film che non ha l’urgenza di sorprendere, ma quella, ben più sottile, di ricordare. E nel ricordare, riconciliarsi.»
(Gianluca Arnone, cinematografo.it)