
PINOCCHIO
un film d’animazione di Hamilton Luske, Ben Sharpsteen
soggetto: Carlo Collodi
produzione: Walt Disney
distribuzione: Walt Disney
Stati Uniti, 1940 – 88 minuti

CINEMA D’ESTATE propone dal 18 al 27 giugno quattro film classici dell’animazione Disney tratti da fiabe: un incontro tra la biblioteca e il cinema, tra il libro da leggere e il film da godersi in compagnia!
Pinocchio narra una storia avventurosa, densa di insegnamenti e valori morali: il burattino, infatti, grazie all’utilizzo delle sue virtù – coraggio, onestà e lealtà – e alla saggia guida del Grillo Parlante diventa un ragazzo in carne e ossa. Il film è tratto da una delle fiabe più famose al mondo, nonché la fiaba italiana per eccellenza e il libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia, scritto da Carlo Lorenzini, in arte Collodi.
Libera interpretazione della favola di Carlo Collodi “Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino” (1883). È il secondo film d’animazione con il quale Walt Disney sperava di ripetere il successo di Biancaneve e i sette nani (1937), ma la seconda guerra mondiale non permise di raggiungere il risultato desiderato. Riuscì comunque a vincere due oscar ambiti, migliore colonna sonora e migliore canzone.
«Appena tre anni sono passati da Biancaneve e i sette nani, ma è come se fosse un’era. Il film dimentica le atmosfere sognanti, fiabesche, sospese nell’impossibile di quel prototipo, e costruisce una narrazione molto più concreta, che si regge sulle azioni e soprattutto sulle scelte dei suoi protagonisti, che per la prima volta presenta una morale. L’opera ha quindi un intento pedagogico, (…) contiene un insegnamento che passa attraverso l’intrattenimento e le varie avventure del burattino e questo non è un elemento da poco. La Disney aveva iniziato il proprio cammino con una fiaba, quella di Biancaneve, e a quella sarebbe tornata in seguito con le famose principesse (Cenerentola, Aurora), ma la fiaba, al contrario della favola, non è un genere con una morale. Il “vissero felici e contenti” non arriva necessariamente attraverso l’apprendimento di una lezione, ma semplicemente per soddisfare il pubblico. Pinocchio invece, guidato dalla coscienza concreta rappresenta dal Grillo Parlante, deve imparare qualcosa per poter essere felice. Ancora una volta, tutto questo potrebbe sembrare scontato oggi, ma all’epoca il cinema d’animazione praticamente non aveva un passato, non aveva regole a cui affidarsi.» (Quintaparete.com)