L’incredibile vita di Norman

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L’incredibile vita di Norman
Norman: The Moderate Rise
and Tragic Fall of a New York Fixer

un film di Joseph Cedar
con Richard Gere, Lior Ashkenazi, Michael Sheen,
Steve Buscemi, Charlotte Gainsbourg
Sceneggiatura: Joseph Cedar ● Fotografia: Yaron Scharf
Montaggio: Brian A. Kates ● Musica: Jun Miyake
Produzione: Blackbird, Cold Iron Pictures, Oppenheimer Strategies
distribuzione: Lucky Red
Stati Uniti, 2017 ● 118  minuti

v. doppiata in italiano

un Richard Gere inedito nel film di Joseph Cedar L’incredibile vita di Norman: una piccola ma raffinata produzione che permette al famoso attore di dare il meglio di sè rinnovandosi con eleganza e ironia

Se chiedi a Norman Oppenheimer quale sia il suo mestiere la risposta sarà “se le serve qualcosa io gliela trovo!”. Con una delle migliori interpretazioni di sempre, Richard Gere è Norman, un navigato affarista di New York alla disperata ricerca di attenzioni e amicizie che possano cambiargli la vita. La sua è una corsa continua a soddisfare i bisogni degli altri nella speranza di trovare un giorno rispetto e riconoscimento da sempre desiderati. Quando viene eletto Primo Ministro un uomo a cui anni prima Norman aveva fatto un favore, quel giorno che tanto aveva desiderato sembra finalmente arrivato. Ma sarà davvero come lo immaginava? L’incredibile vita di Norman è una commedia intelligente e profonda sull’importanza delle relazioni e sul bisogno di contare col quale prima o poi tutti nella vita facciamo i conti.

«Questo film è un gioco, un imbroglio, un faccia a faccia tra Norman e il Primo Ministro Israeliano. Ci sono solo due scene, ma importantissime che narrano dell’amicizia tra i due. La prima scena della scarpa, di quando lui la infila al piede del Primo Ministro. È un simbolo importante e in quella scena ho iniziato a improvvisare. Volevo fargli indossare la scarpa, quando l’avrebbe indossata, quando l’avrebbe accettata avrebbe accettato l’amicizia. Nella seconda scena vediamo l’incertezza di Norman in fila per salutare il Primo Ministro a distanza di anni da quel primo incontro. Amicizia riconosciuta e rinvigorita dal Primo Ministro e poi terminata con il gesto del cellulare che il politico getta nell’acqua. Altro aspetto e che l’amicizia deve cedere il passo al compromesso per un fine più alto ossia l’attività del Primo Ministro volta a portare avanti il trattato di pace in corso. L’amicizia può sopravvivere sulle transazioni.» (Richard Gere)

«Gere si cala nei panni e nella psicologia di Norman con un mimetismo straordinario. Nei panni perché la sua eleganza ha sempre dei tratti di inadeguatezza; il suo cappotto, le sue camicie , la sua giacca non sono mai ‘davvero’ giusti. Così come non lo è mai il credito che si attribuisce millantando conoscenze e contatti ai livelli più elevati del mondo degli affari. Ma Norman non è un imbroglione con il cosiddetto pelo sullo stomaco. È un uomo profondamente solo che ha bisogno, per sentirsi vivere, di essere accettato e riconosciuto come necessario dagli altri. Questo comporta frustrazioni (quando le sue supposte relazioni si rivelano inesistenti) ma anche momenti di esaltazione e di trionfo quando chi detiene il potere lo ammette nella propria cerchia ristretta. Chi però dipende dall’approvazione altrui, dal bisogno che gli altri hanno dei suoi servigi (reali o presunti che siano) non assurge mai, anche se si illude che non sia così, alla dignità di persona. Perché è solo trovando la giusta misura di autostima che un essere umano può riconoscersi come tale oppure compiendo scelte che dipendano esclusivamente da se stesso. Norman si troverà ad affrontare la questione e dovrà prendere una decisione che coinvolgerà molti di coloro per i quali si è messo in gioco.» (Giancarlo Zappoli, mymovies.it)