
LUNANA – IL VILLAGGIO ALLA FINE DEL MONDO
LUNANA: A YAK IN THE CLASSROOM
un film di Pawo Choyning Dorji
con Sherab Dorji, Ugyen Norbu Lhendup, Kelden Lhamo Gurung, Pema Zam
in collaborazione con gli abitanti del villaggio di Lunana
sceneggiatura: Pawo Choyning Dorji ● fotografia: Jigme Tenzing
montaggio: Ku Hsiao-Yun
produzione: a 3 pigs production
distribuzione: Officine Ubu
Bhutan, 2019 ● 110 minuti
v.o. doppiata in italiano
2021 Palm Springs IFF: premio del pubblico
2022 Academy Awards, nomination come miglior film straniero
Ugyen, un giovane maestro alle prime armi, trascura volentieri i suoi doveri di insegnamento mentre sogna una carriera da cantante che lo porti lontano dal Bhutan, magari in Australia. Preoccupati, i suoi superiori lo spediscono a terminare il servizio a Lunana, la più remota scuola del mondo. Il piccolo villaggio sull’Himalaya, infatti, si raggiunge solo dopo otto giorni di cammino e là non arrivano elettricità o connessione internet. La scuola stessa non possiede né libri né lavagna, solo un placido yak che bruca nel cortile. Quello che pare un incubo da cui fuggire, si rivelerà lentamente a Ugyen come una profonda lezione di vita e di sguardo. Girando nelle location reali, potendo contare solo su batterie solari e una troupe ristretta, il regista ha tratto dalla forza spirituale dell’intero villaggio il racconto di una ricerca della felicità e di senso di appartenenza dal valore universale.
«Uno dei temi di questo film è la ricerca della felicità. Scoprire il tuo posto nel mondo. E quello che vedo nei bhutanesi moderni è che la ricerca della felicità di solito passa attraverso la modernizzazione. Quindi ho voluto creare una storia dove il protagonista viene portato esattamente dall’altra parte, ho voluto portarlo a Lunana, che in Bhutan è considerato il luogo più remoto, più lontano. Così remoto che il nome stesso vuol dire “Valle buia”. Una delle ragioni per ho voluto fare questo film è che noi bhutanesi siamo molto ancorati alla nostra cultura e alle nostra tradizioni. Con la modernizzazione stiamo perdendo questo legame perché tutto ciò che è moderno, sviluppato e urbano va contro ciò che noi consideriamo tradizionale» (Pawo Choyning Dorji)
«L’abile regia dell’esordiente Pawo Choyning Dorji squaderna alcuni dei principali temi in agenda senza però ridurre il respiro del racconto. La storia di un giovane insegnante indolente verso la propria missione educativa (…) è documento e parabola universale, attraverso la quale il film lascia decantare i suoi tanti sottotesti. La solidarietà tra le generazioni e tra i popoli; l’ecologia integrale di chi si riconosce parte di uno spirito universale che soffia dove vuole, negli uomini, negli animali, nelle montagne; l’amarezza verso i millennials che possono fare ma scelgono di sottrarsi, fuggendo le responsabilità. Pawo Choyning Dorji non trasforma nulla in biasimo, preferendo (…) usare l’ironia e mantenere vivo il timbro poetico, venandolo di nostalgia. (…) La scuola più remota del mondo, nel villaggio di Lunana, assume simbolicamente nel film la valenza di un altrove spaziale e mitico: è lì, tra le vallate dell’Himalaya, nel posto più improbabile ed essenziale della terra che il maestro “dovrà apprendere” la lezione della vita, imparando come si possa davvero trovare l’alba dentro l’imbrunire. E scegliere comunque l’anonima ribalta di un sole ingannatore.» (Gianluca Arnone, cinematografo.it)