
Cento domeniche
un film di Antonio Albanese
con Antonio Albanese, Liliana Bottone, Bebo Storti, Sandra Ceccarelli, Maurizio Donadoni,
Elio De Capitani, Sandra Toffolatti, Martin Chishimba, Giulia Lazzarini
sceneggiatura: Antonio Albanese, Piero Guerrera ● fotografia: Roberto Forza
montaggio: Davide Miele ● musiche: Giovanni Sollima
produzione: Palomar, Leo
distribuzione: Vision Distribution
Italia, 2023 ● 95 minuti
v.o. in italiano

Antonio Albanese sorprende ancora una volta con un magnifico dramma umano prima ancora che sociale e politico. Mette a fuoco un aspetto poco raccontato dal cinema italiano contemporaneo: il ribaltamento del senso di vergogna.
Antonio, ex operaio di un cantiere nautico, conduce una vita mite e tranquilla: gioca a bocce con gli amici, si prende cura della madre anziana, ha una ex moglie con cui è in ottimi rapporti ed Emilia, la sua unica e amatissima figlia. Quando Emilia un giorno gli annuncia che ha deciso di sposarsi, Antonio è colmo di gioia, può finalmente coronare il suo sogno regalandole il ricevimento che insieme hanno sempre sognato potendo contare sui risparmi di una vita. La banca di cui è da sempre cliente sembra però nascondere qualcosa, i dipendenti sono all’improvviso sfuggenti e il direttore cambia inspiegabilmente di continuo. L’impresa di pagare il matrimonio di sua figlia si rivelerà sempre più ardua e Antonio scoprirà, suo malgrado, che chi custodisce i nostri tesori non sempre custodisce anche i nostri sogni.
«Immaginate da un giorno all’altro che tutto quello che avete costruito con sacrificio nell’arco della vostra vita vi venga portato via. E che assieme ai vostri beni spariscano anche la vostra serenità e la capacità di guardare al futuro con fiducia. Immaginate che a quel punto l’affetto e il conforto di chi vi vuole bene non sia più sufficiente a reggere l’onda d’urto della vergogna. Perché di quel mostruoso raggiro, ingiustamente, vi sentite anche responsabili. Questo è quello che capita ad Antonio Riva, il protagonista della nostra storia. Ho sentito la necessità di raccontare questa storia, non solo per l’universalità che esprime, ma soprattutto mi ha colpito la dignità che le persone come Antonio hanno manifestato in queste circostanze. Per questo abbiamo deciso di dedicare questo film alle centinaia di migliaia di persone tradite dall’avidità.» (Antonio Albanese)
«Sorprendendo chi lo vuole solo attore comico, Albanese scrive, dirige e interpreta quello che molti italiani hanno vissuto sulla loro pelle negli anni in cui certe banche hanno giocato spregiudicatamente con la finanza, finendo per distruggere i risparmi (e le esistenze) dei loro clienti. (…) Lo racconta dal punto di vista di una delle tante vittime, incredulo che la “sua” banca abbia potuto ingannarlo a quel punto. E lo fa bloccando spesso la macchina da presa, quasi fosse – come lui – “incapace” di muoversi, di reagire di fronte a qualcosa che sembra impossibile (nonostante le tante avvisaglie) e che invece si rivelerà tragicamente vero. Per chi vuole scoprire un Albanese diverso ma ugualmente bravo.» (Paolo Mereghetti, iodonna.it)