Paddington in Perù

/ / Senza categoria

Paddington in Perù

un film di Dougal Wilson
con Olivia Colman, Antonio Banderas, Emily Mortimer, Jim Broadbent,
Imelda Staunton, Julie Walters
sceneggiatura: Mark Burton, Paul King, Jon Foster, James Lamont ● fotografia: Erik Wilson
montaggio: Úna Ní Dhonghaíle ● musica: Dario Marianelli
produzione: Amazon Prime Video, Anton, Canal+
distribuzione: Eagle Pictures
Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, 2024 ● 106 minuti

Paddington torna al cinema con il terzo capitolo delle sue avventure e non perde la freschezza di sempre (e per un orsetto nato nel 1958 non è poco!). Lo fa con un elemento narrativo molto prezioso: Paddington è un immigrato in Inghilterra che si è integrato perfettamente e che la sorte mette davanti alla riscoperta delle proprie radici: chi è, a quale mondo appartiene? Il dilemma finale dell’orsetto tratta un argomento molto contemporaneo con una forza poetica a misura di bambini e bambine.

sabato 15 Marzo H:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

domenica 16 Marzo H:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

Paddington in Perù racconta la storia dell’amato orso, goloso di marmellata, che si perde nella giungla in un’emozionante avventura ad alto rischio, ricca di arguzia, simpatia e umorismo. Quando Paddington scopre che l’adorata zia Lucy è scomparsa, lui e la famiglia Brown si spingono verso le terre selvagge del Perù per cercarla con un unico indizio: un punto segnato su un’enigmatica mappa. Deciso a risolvere il mistero, Paddington si imbarca in un avvincente viaggio attraverso le foreste pluviali dell’Amazzonia ritrovandosi anche sulle tracce di uno dei tesori più leggendari del mondo.

«Si connette al suo paese e al suo essere orso. È l’elemento che lo rende qualcuno con cui relazionarsi, stranamente. Da un lato, ha imparato a essere educato e civile e a fare la cosa britannica corretta. Dall’altro, è un orso che è maldestro e lascia il caos nella sua scia. È per questo che piace ai bambini, perché loro si trovano nella stessa situazione.» (Douglas Wilson)

«Paddington, un modello di cinema per l’infanzia con un altissimo grado di autoironia, capace di fare una cosa (l’avventura per ragazzi) e prenderla in giro al tempo stesso, in tanti modi diversi e per pubblici diversi, senza mai sminuire la forza avventurosa del racconto. È un film che trasmette il piacere di guardare opere ben fatte, indipendentemente dal pubblico di destinazione. Questa capacità di fare “cinema per ragazzi” la serie di Paddington la esprime con eccezionale grazia e grande abilità nell’uso dei mezzi cinematografici. Anche al terzo film. Anche con tutto il peso di una saga che dura da dieci anni, tenendo conto dell’età crescente dei suoi attori e della maturazione dei suoi spettatori. (…) A fare la differenza, in un film come questo, è però il lavoro sugli attori. Antonio Banderas e, soprattutto, Olivia Colman hanno un ruolo cruciale nel concretizzare l’idea di un film per ragazzi autoironico, capace di unire due estremi: la serietà nell’approccio all’avventura e la cretineria tipica di Paddington. (…) È quel piacere che caratterizza la miglior produzione britannica per l’infanzia, (…) qui l’autoironia si manifesta direttamente nel costruire un’avventura in cui nessuno crede davvero ma tutti ci si divertono. I bambini la prendono sul serio; gli adulti, invece, si divertono a osservare interpreti bravissimi fingere di fare sul serio.» (Gabriele Niola, wired.it)