carmen y lola

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CARMEN Y LOLA

un film di Arantxa Echevarría
con Zaira Morales, Rosy Rodriguez, Moreno Borja, Carolina Yuste
sceneggiatura:  Arantxa Echevarría
fotografia: Pilar Sánchez Díaz ● montaggio: Renato Sanjuan
musiche: Nina Aranda
produzione: TVTEC Servicios Audiovisuales
distribuzione: Exit Media
Spagna, 2018 ● 103 minuti

v.o. spagnolo con sottotitoli in italiano

Cannes 2018: Quinzaine des Réalisateurs
Premio Goya 2019: Miglior Opera Prima e Miglior Attrice non protagonista
Lovers FF 2019: Miglior Film

due donne e una complicità che le proietta in un mondo proibito. Una potente favola gitana, miglior opera prima ai premi Goya 2019 e miglior film al Lovers Film Festival 2019, Carmen y Lola è la storia di un amore che è una bomba a orologeria.

Lola è una gitana che vive nella periferia di Madrid, ha un sogno: diventare un’insegnante e fuggire via da quella che considera una prigione. Lola è diversa, non vuole sposarsi, non vuole essere la donna che bada alla casa e ai figli, le piace conoscere, studiare e spera di emanciparsi da quella vita.
Carmen invece sta per fidanzarsi, gitana anche lei, non ha molte aspettative dal suo futuro finché l’incontro con Lola non le cambierà per sempre la vita.

«Quello di cui volevo parlare era una tripla discriminazione derivata dal fatto di essere donna, gitana e diversa, alludendo con questa ultima accezione all’omosessualità di Carmen e Lola. Credo che le problematiche che si incontrano nel film sono le stesse che riguardavano le nostre nonne, destinate a soffrire per i medesimi impedimenti. Mia madre mi diceva sempre di fare quello che veramente sentivo, senza dipendere da alcun uomo. In Carmen y Lola volevo comunque trascendere questa particolarità per parlare delle donne in generale: la storia mostra che se tu decidi di amare in un modo diverso da quello standard ti devi sempre confrontare non solo con questa scelta ma anche con il fatto di essere donna. Dunque, c’è sempre una doppia marginalità, una doppia oppressione con cui misurarsi.» (Arantxa Echevarría)

«La regista concentra con questo suo primo film l’attenzione mediatica su un problema nascosto che occorre portare alla luce, per garantire che queste donne possano vivere pienamente la loro vita amorosa e riuscire, finalmente, a essere felici senza nascondersi o fuggire. Echevarría mette molta comprensione, sensibilità e coraggio in un film fresco, vibrante, libero, eccitante e, nonostante gli aspetti terribili che racconta, speranzoso, necessario e bello: tanto quanto le due ragazze protagoniste che sprigionano la purezza, l’ingenuità e l’intensità del primo amore, indipendentemente dalla loro scelta sessuale.» (Alfonso Rivera, cineuropa.org)