Santa Sangre

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SANTA SANGRE

un film di Alejandro Jodorowsky
con  Axel Jodorowsky, Blanca Guerra, Guy Stockwell,
Thelma Tixou, Sabrina Dennison
sceneggiatura: Alejandro Jodorowsky, Roberto Leoni, Claudio Argento
fotografia: Daniele Nannuzzi
montaggio: Mauro Bonanni ● musiche: Simon Boswell
produzione: Intersound
distribuzione: VIDEA
Italia, Messico, 1989 ● 119 minuti

v.o. inglese con sottotitoli in italiano

1990 Festival di Cannes: Un Certain Regard

Uno psycho-thriller alla maniera di Jodorowsky. a 30 anni dall’uscita, torna in sala SANTA SANGRE, il film visionario e simbolista del regista poeta cileno, ribollente di vita tanto quanto di morte.

Cinema artaudiano e surrealista, teatro della crudeltà e terapia di gruppo, girato sulla base di una sceneggiatura di Roberto Leoni rivista da Dario argento, che la propose a Jodorowsky.

L’infanzia del piccolo Fenix non è come quella di un bambino come tutti gli altri. Lavora nel circo gestito dal padre Orgo, un uomo ubriacone e infedele e la madre Concha, trapezista magnetica a capo di una setta religiosa che idolatra una giovane martire a cui vennero amputate le braccia.
Nel circo vivono anche Alma, una bambina sordomuta e unica amica del bambino, e sua madre, la Donna Tatuata, autentica attrazione e seduttrice impenitente che intrattiene una storia segreta con Orgo. Un giorno, però, Concha li coglie in flagrante e, accecata dall’ira, versa dell’acido sul marito che, prima di morire, le amputa le braccia.
Fenix assiste alla scena e lo shock di fronte a tanto orrore lo porta alla pazzia, al punto da venir rinchiuso in un manicomio in stato semi-catatonico fino all’età adulta. Ma il ritorno improvviso della madre lo spinge alla fuga…

«Dopo La Montagna Sacra, nessuno voleva più fare un film con me. Ad Allen Klein, il produttore, non è piaciuto per niente il film e voleva che ne facessi uno erotico. Quindi sono scappato perché non volevo farlo. Un giorno venni contattato da Claudio Argento, il fratello di Dario, che mi disse “sono il produttore esecutivo di mio fratello, ma vorrei fare qualcosa di diverso, voglio cambiare e voglio produrre un tuo lavoro. Voglio che tu faccia un film su una serial killer donna”. Risposi “ok, facciamolo.” In seguito ho fatto avere la sceneggiatura ad Argento e siccome era in spagnolo, lo diede a qualcuno da tradurre in italiano. E questa fu la mia fortuna. Perché il traduttore non conosceva per niente bene lo spagnolo, e la sceneggiatura tradotta da lui non era più il film che avevo pensato io. Aveva inventato qualcosa di completamente nuovo, un film completamente idiota. Così andai in Messico e realizzai Santa Sangre, che in qualche modo era su una serial killer, ma la mia versione di serial killer. Fino a oggi non ho guadagnato un centesimo da questo film, ma sono felice di averlo fatto. Tra i miei lavori è sicuramente quello che amo di più.» (Alejandro Jodorowsky)

«Considerato da molti il capolavoro più visionario e ispirato di Alejandro Jodorowsky, fresco autore di Psicomagia, l’opera doc più esauriente sul mondo terapeutico del regista cileno. Girato nel 1989, scritto in collaborazione con lo sceneggiatore Roberto Leoni e il produttore Claudio Argento, finanziatore di diversi film del fratello maggiore Dario Argento. È la storia di Felix, dalla sua nascita sino all’età adulta. Vive nel mondo tipico di Jodorowsky, con il circo, la realtà trasfigurata e reinventata, il surrealismo spinto, il mondo di Marcel Marceau, con il quale il regista si è formato, la pantomima di passi biblici, l’estrema rappresentazione visiva del movimento “teatro panico”.
E’ evidente il rapporto forte con la psicanalisi e il lavoro di sovvertimento terapeutico applicato in tutta la vita professionale di Jodorowsky. Nel quotidiano bisognerebbe insegnare alla ragione a parlare il linguaggio del sogno e non il contrario. Ricerca disperata di un sentiero, del senso della vita, autobiografia immaginaria, fantasmagorica. Una bomba atomica mentale, come la psicomagia degli atti, che libera l’infanzia e scardina l’istituzione famiglia. Una sconfinata terapia individuale e di gruppo. Il cinema chiede di essere considerato un unico atto, un miracolo mai esaurito in una fiammata, un orgasmo ininterrotto.» (Leonardo Lardieri. SentieriSelvaggi.it)