X&Y – NELLA MENTE DI ANNA

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X&Y
NELLA MENTE DI ANNA

un film di Anna Odell
con Anna Odell, Mikael Persbrandt, Trine Dyrholm, Vera Vitali,
Shanti Roney, Sofie Gråbøl, Jens Albinus, Thure Lindhardt
sceneggiatura: Anna Odell, Jakob Beckman ● fotografia: Daniel Takács
montaggio: Kristin Grundström, Hanna Lejonqvist ● musiche: Gustaf Berger, Stefan Levin
produzione: B-Reel Films, Fasad Production
distribuzione: Trent Film
Svezia, Danimarca, 2018 ● 112 minuti

v.o. svedese, danese con sottotitoli in italiano

2019 Rotterdam IFF ● Stockholm Film Festival

Dopo The Reunion, Anna Odell torna con un esperimento sociale tra psicanalisi e thriller all’arma bianca, parente di Lars Von Trier, ma appartenente solo all’espressione di un’artista fuori del comune, celebre nei paesi nordici per le sue provocazioni estreme.

Ispirandosi a Lars Von Trier, la regista e visual artist svedese Anna Odell conduce un esperimento sociale in cui vuole far scontrare le dinamiche di genere che rivestono uomini e donne nella società attuale. In un set appositamente costruito in un teatro di posa prepara un confronto tra se stessa e un’icona maschile, l’attore svedese Mikael Persbrandt, e invita sette altri grandi attori e attrici del Nord Europa a vivere con loro, e a comportarsi come alter ego suo e di Mikael. Il gruppo si avventura così in un gioco senza regole, che porta a conflitti reali e situazioni emotive assurde e persino divertenti, dal momento che Trine Dyrholm, Jens Albinus, Vera Vitali, Shanti Roney, Sofie Gråbøl e Thure Lindhardt per diverse settimane non devono “uscire dal ruolo” in maniera permanente.

«Voglio indagare sull’identità e su cosa significhi essere umani. Come artista, lo farò, insieme a Mikael Persbrandt, l’attore, dal vivo in uno studio per diversi periodi di tempo. […] Mikael ed io provineremo attori, alter ego, che ritrarranno diversi lati di noi. […] Mikael ed io ci incontreremo con uno psicologo per elaborare gli eventi. Il nostro lavoro è destinato a diventare un film. […] E il bello è che nessuno al di fuori del progetto saprà cosa è reale e cosa è finzione.» (Anna Odell)

«Come regista, Odell sembra avere un tocco naturale. Il suo debutto, The Reunion, era un intrigante racconto autobiografico dei tormentati giorni di scuola di una ragazzina vittima di bullismo che è cresciuta fino a diventare… un’investigativa diplomata d’arte. Ha avuto successo in patria, anche presso i cinefili “convenzionali”, che si sono affidati alle mani dell’artista che guida The Art Project – un’esplorazione delle strutture di potere. Forse era il tema universale affrontato, ma senza dubbio anche la presenza personale di Odell stessa, che è diventata una star a pieno diritto. È una di quelle rare persone dal mondo dell’arte che va oltre. Anche solo per questo, va amata.» (Jan Lumholdt, cineuropa.org)