INTĭM ~ US

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INTĭM ~ US

Intim -us è una selezione di video d’arte sul tema dell’intimità durante la pandemia.

in collaborazione con la galleria d’arte Jardino
a cura di Julia Rajacic

saranno proiettati i seguenti lavori:

L’Horizon, D’un jour à l’autre
Vir-Us
Correspondance (Contact)
Organ Play
Philia
Wedding countdown
Spugna
ATTUNING

ospiti in sala la curatrice indipendente Julia Rajacic
e le artiste Elena Campus, Alessandra Breviario

il cinema beltrade apre nuovamente il suo sipario ad una serata dedicata alla video arte: linguaggi sperimentali pronti a riflettere le sfide che la pandemia ha lanciato verso le possibilità di vivere l’intimità e il contatto fisico. Nel solco di esperimenti cinematografici già ospitati nella nostra sala (come “Touch me not” di Adina Pintile o film di Anna Odell) e con uno sguardo sempre orientato verso lidi inesplorati ed inediti.

Il periodo che stiamo attraversando ha visto nascere un notevole sconvolgimento nelle nostre relazioni. Le ripetute fasi di confinamento hanno sconvolto la nostra intimità, sia personale che relazionale. La raccomandazione di distanziamento fisico è stata spesso sostituita da un’ingiunzione al distacco sociale come antidoto al virus, descritto dalla psicologa Joëlle Mignot come il “virus dell’intimità”. L’onnipresente preoccupazione per la nostra salute fisica, fondata su una concezione meccanica del nostro essere, ha spesso messo in ombra altri bisogni vitali, come il nostro benessere mentale e i nostri bisogni emotivi, sensuali e sessuali.

In un contesto in cui l’altro appare come un vettore di potenziale minaccia alla nostra integrità fisica, come coltivare l’intimità relazionale, questo spazio privilegiato di condivisione e abbandono?

L’HORIZON, D’UN JOUR À L’AUTRE, di Jean-François Spricigo (Francia)
Diaporama, 4`38”, 2021
Lei vive a Montreal, lui tra Parigi e il Belgio. L’oceano li separa: una serie di messaggi fotografici diventa lo strumento per attraversare il cielo e l’orizzonte e restituire il calore di un abbraccio altrimenti negato. Nell’attesa folle di ricongiungersi e ritrovarsi.

VIR-US di Keri Rosebraugh & Adam Guy (Stati Uniti)
Video d’arte, 1’46”, 2020
Vir-US video indaga la forza e la resistenza dell’umanità alla pandemia globale, senza rifiutarsi di contemplare la paura, l’ansia e il dolore che ancora adesso li sta accompagnando.

CORRESPONDANCE (CONTACT) di Murat Adash (Turchia)
Video d’arte, 9′, 2019
Correspondance (Contact) fa parte di una serie di lavori coreografici, che esplorano l’intimità come atto spaziale: un’istanza in cui il sé si trasforma fisicamente attraverso la sua incarnazione e il contatto con l’ambiente circostante. Si tratta quindi di immaginare una porosità abilitante di sé al mondo, in cui non smettiamo di essere i nostri sé individuali ai margini dei nostri corpi.

ORGAN PLAY di JiangFeng (Taiwan)
Video d’arte, 7’16”, 2019
Cosa sono il sesso e il corpo sessuale/sensuale? Questo lavoro offre al pubblico esperienze empatiche della sensazione tattile e auditiva con la coreografia sensuale del corpo e della pelle, reimmaginando e ridefinendo la sessualità umana. Che cos’è la danza? Come può essere catturata e apprezzata in modo diverso?
Il nostro corpo è un organo sessuale.
Il nostro corpo è il nostro sesso.

PHILIA di Javiera Depassier (Cile)
3d Animation, 8’46”, 2021
Una rappresentazione della tensione che guida l’intero percorso umano, diviso tra emotività e razionalità; tra codice ed emozione; tra linguaggio di programmazione e amore.

WEDDING COUNTDOWN di Marina Ilić (Serbia)
Video d’arte, 05’37”, 2020
Una performance in cui l’artista indossa abiti da sposa creati utilizzando come materiale degli scontrini. Una rappresentazione delle necessità emotive di una donna, della sua posizione nella famiglia e nella società e una riflessione su una delle sfumature più comuni nelle relazioni interpersonali: il calcolo.

SPUGNA di Elena Campus (Italia)
Video d’arte, 2’ 30’’, 2020
Tasselli di un contatto perduto alla disperata ricerca di quel calore svanito. Una carezza, un tocco. Ci si sfiora nel ricordo di quella presenza di cui sentiamo una profonda mancanza. Cerchiamo consolazione in neri schermi asettici, in voci continue che ci parlano, ma la necessità di uno sguardo vivido disturba la nostra quiete. La distanza si fa sempre più pesante. Vorrei infilarmi, vorrei inghiottire quel tenero tocco che si concretizza in una fessura ricolma di acqua. Antico archetipo di vita e prosperità, sorgente di purezza da cui attingere forza. Sgorga da quei templi ormai abbandonati per sostare calma in attesa di una mano che ne smuova il flusso. Arriva in profondità nella speranza di ricongiungersi a quel nostalgico ardore respinto da un respiro lungo 2 metri.

ATTUNING di Alessandra Breviario (Italia)
Video d’arte,  4’ 03’’, 2020
To attun (in inglese): sintonizzarsi, rendere ricettivo o consapevole; abituare o acclimatare; rendere armonioso. Il cortometraggio indaga la presenza performativa dell’albero, prima percepito come “altro” e poi lentamente si scioglie all’interno del paesaggio quotidiano della stanza. Esplora un nuovo livello di impegno tra gli esseri umani e gli elementi botanici nell’ambiente ambiente domestico: una scoperta e un ascolto reciproci. Scopre una volontà di connessione e dialogo, che cerca un rapporto più profondo con il mondo naturale, un intimo.