WATERMARK

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WATERMARK
L’ACQUA È IL BENE PIÙ PREZIOSO

un film di Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky
sceneggiatura: Jennifer Baichwal ● fotografia: Nicholas de Pencier
montaggio: Roland Schlimme ● musiche: Roland Schlimme, Martin Tielli
produzione: Sixth Wave Productions
distribuzione: Fondazione Stensen, Valmyn, I Wonder
Canada, 2014 ● 92 minuti

v.o.  inglese, cinese, indiano con sottotitoli in italiano

giovedì 14 ottobre proiezione inaugurale, ospiti in sala Fabio Villa, Glaciologo
Mario Di Benedetto, coordinatore del Comitato Torrente Seveso
e Patrizia Binda, dell’associazione Le Giardiniere Milano
prenota il tuo posto: prenota@cinemabeltrade.net

presentato a Toronto e a Berlino, Watermark segue il viaggio storico e geografico dell’acqua, fonte di vita, civiltà e cultura capace di plasmare il mondo. l’essere umano da sempre ne modifica il corso, ma i cambiamenti più recenti hanno vistose conseguenze planetarie.

Dagli autori di Antropocene, uno straordinario documentario fotografico sul fondamentale ruolo che l’acqua ricopre nella formazione delle popolazioni del mondo. Un film che intreccia diverse storie sul nostro rapporto con l’acqua: perché ne siamo così fortemente attratti, cosa ci può insegnare, l’uso che ne facciamo e le sue conseguenze. Le enormi fattorie galleggianti al largo della costa cinese del Fujian, il cantiere di Xiluodu, la più grande diga ad arco al mondo, il delta del deserto dove si arena il possente fiume Colorado, le concerie di cuoio di Dhaka. Ma anche gli Open di Surf a Huntington Beach negli Stati Uniti e il Kumbh Mela ad Allahabad, dove si radunano 30 milioni di persone per immergersi tutte insieme nel sacro Gange. O gli scienziati che estraggono carote di ghiaccio dalle profondità del sottosuolo della Groenlandia e che esplorano l’incontaminato spartiacque della Columbia Britannica settentrionale.

«Come tutti i nostri film, anche Watermark offre uno spunto di riflessione. Dopo quasi tre anni di full immersion, non aprirò mai più un rubinetto con la stessa nonchalance con cui lo facevo prima di imbarcarmi in questa impegnativa, ma anche profondamente gratificante esperienza. Spero che anche gli spettatori proveranno lo stesso.» (Jennifer Baichwald)

«Ho iniziato a pensare di usare l’acqua come soggetto per un mio lavoro nel 2007, mentre mi trovavo a fotografare le miniere d’oro in Australia, primo continente di quest’era geologica che ha iniziato a prosciugarsi. Le storie dei contadini costretti ad andarsene a causa dell’essiccamento delle terre erano su tutti i giornali. Mentre ero lì, ho incontrato un fotoreporter che mi ha raccontato un episodio in cui si era trovato coinvolto in un bar di Adelaide. Aveva ordinato una birra e un bicchiere d’acqua, finita la birra, aveva pagato il conto e fatto per andarsene, ma il barista lo ha fermato e gli ha ordinato di finire il bicchiere d’acqua. D’improvviso, l’acqua ha assunto per me un nuovo significato.» (Edward Burtynsky)

«Non si tratta di un reportage, né di una ricerca per dimostrare una tesi ecologico-sociale decisa a tavolino. Baichwal e Burtynsky seguono le impronte dell’acqua, osservandone il viaggio e raccogliendo testimonianze, senza soffermarsi ad altezza occhi, ma salendo verso l’alto per poi immergersi sotto la superficie. (…) il risultato è un’esperienza cinematografica potente, realizzata attraverso immagini sbalorditive e incontri significativi. L’acqua, alla fine, nel suo perenne viaggio circolare dalla terra al cielo, dai fiumi al mare, ci unisce, ci avvicina e ci interconnette. E come dimostrano gli storici dell’acqua, analizzando i ghiacci sedimentati attraverso le ere geologiche, il mondo è in perenne trasformazione, ma l’acqua porta con sé l’impronta di quei cambiamenti. E se una volta la sua forza vitale ci condizionava, oggi che la possiamo domare abbiamo anche la responsabilità di valutare le conseguenze del nostro comportamento.» (Sara Sagrati, Cinema Errante)