Principessa Mononoke

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Principessa Mononoke
Mononoke-hime

un film di Hayao Miyazaki
sceneggiatura: Hayao Miyazaki
animatori: Yoshifumi Kondō, Masahi Ando, Kitaro Kisaka
fotografia: Atsushi Okui ● musiche: Joe Hisaishi
produzione: Studio Ghibli
distribuzione: Lucky Red
Giappone, 1997 ●  134 minuti

v.o. giapponese con sottotitoli in italiano nei feriali
durante il weekend, se segnalato dalla c di cinecircolino, il film è in versione doppiata in italiano

Principessa Mononoke vide la luce nel 1997: fu un grande successo, ma in Italia uscì soltanto in 12 sale. Riportato in sala nel 2014 in edizione restaurata, fu la scoperta di un autentico capolavoro. Ora, Mononoke torna per una settimana, in v.o. sottotitolata nei feriali, in italiano per il cinecircolino di sabato e domenica.

martedì 23 agosto
UN MONDO DI SOGNI ANIMATI
una maratona per salutare il maestro dell’animazione giapponese
LA CITTÀ INCANTATA ore 11.00
NAUSICAA DELLA VALLE DEL VENTO ore 13.20
PRINCIPESSA MONONOKE ore 15.30
PORCO ROSSO ore 18.00
IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL ore 20.00
LA CITTÀ INCANTATA ore 22.00

È la storia di Ashitaka, un guerriero Emishi, e della maledizione caduta su di lui dopo che ha salvato il suo villaggio dalla furia di Nume cinghiale, impazzito dall’ira. Destinato a morte certa, il giovane abbandona il villaggio per evitare che il maleficio ricada su tutti gli abitanti. Durante il suo viaggio per liberarsi dalla maledizione, si ritroverà immischiato in una guerra tra umani e divinità. È qui che incontrerà le due acerrime nemiche Eboshi, la padrona della città del ferro, e San, la principessa spettro. L’umana che cerca di distruggere il bosco delle divinità e la ragazza lupo che cerca di contrastarla.

«In passato, gli esseri umani esitavano quando uccidevano delle vite, anche non umane. Ma la società è cambiata. Man mano che abbiamo acquisito potere, credo che siamo diventati piuttosto arroganti, perdendo il dispiacere del “non abbiamo altra scelta”. Credo che nell’essenza della civiltà umana ci sia il desiderio di arricchirsi senza limiti, togliendo la vita ad altre creature.
Il luogo in cui scorre acqua pura nella profondità della foresta, tra le montagne profonde, dove nessun uomo ha mai messo piede… i giapponesi hanno avuto a lungo un posto del genere nel loro cuore. Lo abitavano grandi serpenti che non si vedono nei villaggi, o esseri spaventosi – lo abbiamo creduto fino a un certo punto. Ho ancora la sensazione che tra i monti ci sia un luogo sacro, senza esseri umani, la sorgente di molte forme di vita. Credo che i giardini giapponesi cerchino di ricreare un mondo sacro e puro. La purezza era la cosa più importante per i giapponesi. L’abbiamo persa. Sento che abbiamo perso il nostro nucleo. Penso che fosse la radice più importante per la cultura di questa nazione. Porta all’idea che il mondo non sia solo per gli esseri umani, ma per tutte le vite, e che agli esseri umani sia semplicemente permesso di vivere in un angolo del mondo.» (Hayao Miyazaki)

«È un film che non va raccontato, ma visto e rivisto per coglierne le infinite sfumature: ogni immagine è un quadro, ogni situazione una metafora e ogni personaggio un abisso di onde contrastanti. La potenza atavica del mito e il folklore nipponico sposano un’animazione superba per raccontare un mondo sconvolto da una conflitto che non contrappone i buoni ai cattivi, ma due diversi modi di pensare (la Natura e la Civiltà) con i rispettivi pro e contro. In fondo, come suggerisce da sempre il sensei Miyazaki, i demoni peggiori non sono quelli che escono dalla foresta o dalle fornaci, ma quelli che corrompono l’animo: la paura, la vendetta, la violenza, l’incontrollabile sete di potere e, soprattutto, l’odio, l’oscuro veleno che porta alla morte uomini, animali e persino gli dei.
Se già lo amate, la visione di questa edizione restaurata e digitalizzata (nonché ridoppiata sotto la supervisione dello Studio Ghibli), è obbligatoria. Se, invece, ancora non lo conoscete, non perdetelo: ve ne innamorerete dal profondo del cuore.» (Angela Bosetto, cinematografo.it)