MARCIA SU ROMA

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MARCIA SU ROMA

un film di Mark Cousins
con Alba Rohrwacher
sceneggiatura: Mark Cousins, Tommaso Renzoni, Tony Saccucci
fotografia: Timoty Aliprandi ● montaggio: Timo Langer
produzione: Palomar, Istituto Luce Cinecittà
distribuzione: I wonder Pictures
Italia, 2022 ● 98 minuti

v.o. inglese, italiano con sottotitoli in italiano

2022 São Paulo International Film Festival: miglior documentario

Autore di uno dei più famosi e monumentali documentari dedicati alla storia del cinema, Mark Cousins affronta questa volta il potere mistificatore della settima arte prendendo a riferimento la Marcia su Roma che segnò l’inizio del ventennio fascista italiano: un’indagine basata su immagini d’archivio, documenti d’epoca e il famigerato lungometraggio A noi! realizzato dal regime per celebrare gli eventi del 22 ottobre. Decostruendo e analizzando il materiale di propaganda, Cousins confeziona una nuova e appassionante lezione di cinema che guarda a ieri per parlarci di oggi.

Il pluripremiato regista Mark Cousins racconta la storia di un evento epocale avvenuto un secolo fa – l’ascesa al potere di Mussolini e la sua Marcia su Roma nel 1922 – e di come abbia influenzato molte delle tirannie mondiali dal XX secolo in avanti. Archivi inediti si affiancano al personaggio di Anna (Alba Rohrwacher), e insieme a lei ci accompagnano in un mondo di mascolinità tossica, isteria nazionale e fake news.

«All’inizio degli anni ’90 ho co-diretto un film in cui cercavamo di smascherare l’estrema destra in Francia, Scozia, Austria e Germania – Un altro viaggio in treno. Si tratta quindi di un argomento che mi ha interessato per gran parte della mia carriera. E il centenario della Marcia su Roma mi è sembrato una buona occasione per tornarci. Volevo guardare a questo tema da diverse angolazioni. Naturalmente dovevamo esaminare con estrema attenzione i filmati d’archivio dell’epoca e cercare di mostrare quanto fossero complici. Il cinema mente. Tutta la cultura mente. Le cose che molti di noi amano – l’arte, i film, eccetera – sono anche potenzialmente nostri nemici. A Noi! aveva certamente un ruolo nella preda del potere. Chi vuole prendere il controllo userà tutti i mezzi necessari e naturalmente sa che il cinema è uno strumento straordinario: trasgressivo, immediato e convincente. Sa nascondere i suoi meccanismi. Il cinema è moralmente neutro: è una forza per il bene o per il male. Quindi sapevo fin dall’inizio che se avessi fatto un film su A Noi! avrei voluto mostrare tutto ciò che non era. Dovevo dire che, sebbene il 1922 fosse un’epoca di controllo ideologico, molti registi hanno rifiutato questi controlli: Elvira Notari, Chaplin, Carl Theodor Dreyer, ecc. Oggi abbiamo la stessa scelta.» (Mark Cousins)

«Il viaggio di Marcia su Roma, dunque, è una profonda e non scontata analisi dell’ideologia fascista e, più in generale, della politica populista degli slogan, capaci di arrivare dritti al popolo. Se inizialmente l’Italia aveva creduto nelle ideologie fasciste, poco a poco ci fu una totale inversione di pensiero che, naturalmente, mandarono il Duce su tutte le furie. Questo, tra le righe, è un passaggio essenziale del documentario, sfruttato da Cousins per esplicare quanto la propaganda stessa altro non sia che un grande fuoco di paglia. (…) Dall’altra parte, Marcia su Roma è anche un documentario sul potere assoluto del cinema. In questo modo il regista osserva il fascismo da diverse angolazioni, dimostra la complicità di certe immagini ed evidenzia (anche in modo inaspettato) quanto il cinema stesso sia tutta una grande bugia.» (Damiano Panattoni, Movieplayer.it)