“LASCIA STARE I SOGNI” al cinema #4 ● THE CHALLENGE

/ / Senza categoria

“LASCIA STARE I SOGNI” al cinema #4
THE CHALLENGE

● THE CHALLENGE ●
un film di Yuri Ancarani
fotografia: Yuri Ancarani
montaggio: Yuri Ancarani ● suono: Mirco Mencacci
● musiche: Lorenzo Senni, Francesco Fantini
produzione: Ring Film, Dugong Production, ARTE France
Italia, Francia, Svizzera, 2016 ● 70 minuti

v.o. arabo con sottotitoli in italiano

2016 in “Cineasti del presente” a Locarno Film Festival ● VIENNALE ● Torino Film Festival

proiezione speciale
alla fine del film chiacchiere in sala con il regista Yuri Ancarani

un ideale proseguimento della mostra “Lascia stare i sogni” arriva al cinema beltrade con quattro appuntamenti in collaborazione con PAC Milano per ripercorrere la carriera ventennale dell’artista Yuri Ancarani, dagli esordi fino ad Atlantide, ultimo lungometraggio presentato a Venezia nel 2021, un invito a cogliere con lucidità le diverse sfumature del reale.

Tra le voci più singolari nel contesto italiano che operano sul crocevia tra cinema e arte, il lavoro di Yuri Ancarani è una geografia immaginifica di frammenti che indagano regioni poco visibili del reale, in cui l’artista si addentra in prima persona.

● THE CHALLENGE ●

La caccia col falco vanta oltre 40 secoli di storia. In Occidente fu la passione dominante dell’aristocrazia medioevale, mentre mantiene inalterato il suo prestigio nella cultura araba contemporanea. Tre anni d’osservazione sul campo per catturare lo spirito della tradizione, che permette a chi la pratica di mantenere ancora oggi un rapporto stretto con il deserto, in un contesto altrimenti dominato dalla vita urbana. La guida nell’attraversamento di questa soglia è un falconiere che sta portando ad un importante torneo in Qatar i suoi falchi da competizione. Nella luce zenitale di uno spazio spoglio, tra parabole e collisioni di oggetti del desiderio, il film racconta uno stralunato «week-end nel deserto» intercettando microcosmi tecnologici e antropologici sospesi, come il falco, sulla deriva irreversibile degli immaginari.

«Mi piace che il film abbia una tensione interna, implicita, che le immagini portino altrove rispetto a ciò che rappresentano in maniera diretta. In questo caso, dico per semplificare che The Challenge è un film sulle “olimpiadi dei falchi” ma in realtà c’è molto di più e credo che il senso profondo del film risieda altrove. Forse anche perché lavoravamo a un film che voleva essere qualcos’altro e poi ci siamo accorti che quello che stavamo vivendo era il film. Ovvero: è diventato un film sulle persone che ci avrebbero dovuto condurre da altre persone, persone che non avremmo mai raggiunto. La guida ci disse subito che nel deserto non ci saremmo potuti avvicinare alle tende, non avremmo neanche potute fotografarle… che in quei posti puoi fare un tour da turista, ma niente di più. Ecco perché la scena con gli occidentali che passano in groppa a un cammello è una delle scene chiave del film: gli occidentali, i turisti si fermano lì su quella soglia. Io ero deciso ad andare oltre.» (Yuri Ancarani)

«In The Challenge le immagini ci portano nel deserto del Qatar durante i preparativi di una competizione di falconeria che racconta gli eccessi della società qatarina. Le scene si articolano attorno alla descrizione di alcune attività di intrattenimento delle diverse comunità maschili che gravitano attorno al culto della motocicletta, le corse in auto, le gare di falconeria, fino all’immagine surreale di un uomo con un ghepardo al guinzaglio su una Lamborghini che sfreccia nel deserto. Il film scorre lungo sequenze rigorose realizzate con l’uso frequente di fotogrammi basati sulla simmetria dell’asse centrale dell’inquadratura, insieme a momenti in cui la visione diventa frammentata e la camera, posta sulla testa del falco, restituisce prospettive taglienti e ansiose. La colonna sonora, composta da Lorenzo Senni e Francesco Fantini, apre invece a momenti orchestrali più dilatati. Luogo di mistero e di memorie, il deserto appare in produzioni video di forte attualità che, come The Challenge, offrono una rilettura dei traumi e delle amnesie del quotidiano. Tra tutti l’iconico film dell’artista francese Dominique Gonzalez-Foerster Atomic Park (2003), girato nel deserto del White Sands in New Mexico, dove nel 1945 è stata testata la prima bomba atomica, e il più recente Everything but the World (2021) del collettivo artistico DIS, che attraversa le ere evolutive dell’uomo affrontando la complessità dell’esistenza globale degli esseri umani.» (dal catalogo “Lascia stare i sogni”, a cura di Diego Sileo e Iolanda Ratti)