FRAMMENTI DI UN PERCORSO AMOROSO

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FRAMMENTI DI UN PERCORSO AMOROSO

un film di Chloé Barreau
con Sébastien Ryckelynck, Jeanne Rosa, Laurent Charles-Nicolas
Ariane Deboise, Rebecca Zlotowski, Anne Berest
sceneggiatura: Chloé Barreau ● fotografia: Andres Arce Maldonado
montaggio: Marina De Pedro ● musiche: Andrea Moscianese
produzione: Groenlandia
distribuzione: I Wonder Pictures
Italia, 2023 ● 95 minuti

v.o. francese con sottotitoli in italiano

2023 Mostra del cinema di Venezia: giornate degli Autori

proiezione speciale venerdì 13 ottobre ore 19.40
in sala la regista Chloé Barreau dialoga con Pablo Trincia

Un viaggio sentimentale attraverso la memoria degli amori del passato, tra Roma e Parigi, che riesce a non scivolare nella tentazione narcisistica e offre senza pudore la propria nudità interiore.

Dai primi anni ’90, cioè dalla sua adolescenza, la regista Chloé Barreau ha iniziato a filmare con una videocamera digitale i suoi fidanzati e amanti, conservando le registrazioni. Oggi quelle immagini di feste casalinghe, uscite di gruppo e incontri amorosi, a volte clandestini, si collocano come contrappeso, pietra di paragone e rari documenti in dialogo con le interviste individuali che Barreau torna a registrare oggi con le stesse persone. Il fine è ricordare, a scopo terapeutico, dettagli, anche molto intimi, di ogni relazione, e confrontare le rispettive versioni delle cose, per capire cosa, nella memoria emotiva, sia rimasto. Un gioco di rispecchiamenti che presto si rivela una sorta di terapia individuale e in qualche modo anche di un gruppo.

«Parlando agli altri dei miei amori passati mi sono sempre chiesta quale fosse il loro punto di vista. Ed è tutta un’altra storia. Sono partita da questa curiosità per parlare delle mie storie d’amore attraverso proprio i ricordi e le parole di coloro che ho amato. Il mio punto di vista non c’è, se non nelle immagini di repertorio. Non mi interessava fare un confronto delle versioni o una reunion. Dal punto di vista narrativo pensavo molto allo spettatore, a come avrebbe recepito la storia. E sentir parlare in un modo molto classico di un personaggio fa diventare loro stessi i personaggi. In questo modo si riuniscono i pezzi del puzzle.» (Chloe Barreau)

«Frammenti di un percorso amoroso (…) è il tentativo di voltarsi indietro e fare il punto sull’importanza delle relazioni amorose sul proprio sguardo d’artista e sul vissuto personale. (…) Le immagini di Roma e di Parigi fanno da sfondo a questa bulimia sentimentale che è soprattutto fame di vita. Voglia di sperimentare, di viaggiare, di trovarsi in posti dove non si è mai abitato, di essere liberi. Chloé Barreau sembra avere assorbito tutte queste esistenze vampirizzandole ma donandosi anch’essa anima e corpo. Un viaggio sentimentale attraverso la memoria degli amori del passato allo scopo di ricostruire un percorso identitario. Chloé Barreau usa se stessa come uno specchio per indagare la propria identità sessuale e quella di coloro che gravitano nella sua magnetica aurea seduttiva. Ha lasciato sicuramente un’orma nelle vite altrui e le esistenze degli altri compongono la sua vita come opera d’arte. E alla domanda iniziale della regista adolescente se è meglio amare od essere amati rispondiamo con le parole di David Leavitt dal romanzo La lingua perduta delle gru: ”Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo”.» (Fabio Fulfaro, sentieriselvaggi.it)