Ponyo sulla scogliera

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Ponyo sulla scogliera
Gake no ue no Ponyo

un film di Hayao Miyazaki
sceneggiatura: Hayao Miyazaki
montaggio: Takeshi Seyama ● musiche: Joe Hisaishi
produzione: Studio Ghibli
distribuzione: Lucky Red
Giappone, 2008 ●  101 minuti

v.o. giapponese con sottotitoli in italiano

Una fiaba classicissima, sicuramente ad altezza bambino ma solo in apparenza infantile e capace di prestarsi a tante diverse letture rimanendo sempre leggibilissimo e diretto.  Ritroviamo i temi e le suggestioni tipiche di Miyazaki: dal legame con la natura alla magia di cose, luoghi e creature, passando per i percorsi di crescita ed emancipazione dei più piccoli così come per quelli dell’accettazione della vecchiaia e della morte per i più anziani.

Sosuke vive in cima a una scogliera. Una mattina, giocando sulla spiaggia sotto casa, trova Ponyo, una pesciolina rossa con la testa incastrata in un barattolo di marmellata. Sosuke la mette in salvo e tra i due nasce subito un legame forte. Sosuke promette a Ponyo che si occuperà di lei, ma il padre di Ponyo, una volta umano e ora stregone che abita i fondali marini, la obbliga a tornare con lui nelle profondità dell’oceano. Ponyo però è determinata a diventare umana e decide di fuggire, ma nel farlo versa nell’oceano l’Acqua della vita, generando un maremoto… Riusciranno un bimbo e una bimba, con amore e responsabilità, a salvare il mare e la vita stessa?

«Questa è la storia di Ponyo, una pesciolina marina che lotta per realizzare il sogno di vivere con un bimbo di nome Sosuke. Ma è anche la storia di come un bambino di cinque anni riesce a mantenere una promessa solenne. Ponyo sulla scogliera porta “La sirenetta” di Hans Christian Andersen nel Giappone contemporaneo. È una fiaba avventurosa sull’amore infantile. Un villaggio in riva al mare e una casa in cima alla scogliera. Un esiguo numero di personaggi. L’oceano come presenza vivente. Un mondo dove magia e alchimia sono parte della quotidianità. E gli abissi marini, come il nostro inconscio, interagiscono con le onde in superficie. Attraverso la distorsione di spazi e contorni, il mare esce dal consueto ruolo di paesaggio e diventa uno dei principali personaggi della storia. Un bimbo e una bimba, amore e responsabilità, l’oceano e la vita: queste le realtà ritratte e semplificate in Ponyo sulla scogliera. Così ho voluto offrire la mia risposta alle afflizioni e alle incertezze dei nostri tempi.» (Hayao Miyazaki)

«Come sempre avviene in Miyazaki, la Natura la fa da padrona: è sullo schermo e in ogni scena a ricordare agli esseri umani che è impossibile da domare e controllare. Il Giappone, spesso afflitto da fenomeni naturali violenti, questo lo sa bene e Ponyo diventa involontariamente persino presagio del terribile tsunami che si abbatterà su Fukushima appena tre anni dopo la sua uscita al cinema. Per quanto violenta e inarrestabile, in Ponyo la forza del Mare si rivela più benevola e meno tremenda della natura selvaggia a cui Miyazaki ci aveva abituato in Principessa Mononoke. Persino i due mondi contrapposti del mare e degli esseri umani si riconciliano nel giocoso e affiatato rapporto fra Sosuke e Ponyo – una tenera amicizia che un giorno maturerà fino a sbocciare nell’amore. Forse anche perché reduce da tre film più maturi e diretti a un pubblico più adulto, Miyazaki, spinto dall’amico e produttore Toshio Suzuki, ha deciso di confezionare una fiaba prima di tutto diretta a un pubblico di bambini. È attraverso la semplicità del loro sguardo e la curiosità del loro approccio al mondo che viviamo questa vicenda e gli spettatori adulti sono quasi costretti a spogliarsi dei loro pregiudizi per apprezzare quest’avventura acquatica fino in fondo.» (Ilaria Vigorito)