NOSFERATU
un film di Robert Eggers
con Bill Skarsgård, Nicholas Hoult, Lily-Rose Deep, Willem Dafoe
sceneggiatura: Robert Eggers ● fotografia: Jarin Blaschke
montaggio: Louise Ford ● musiche: Robin Carolan
produzione: Studio 8
distribuzione: Universal Pictures
Stati Uniti, 2024 ● 132 minuti
v.o. inglese con sottotitoli in italiano
biglietti in vendita dal 20 dicembre
Dopo Werner Herzog, tocca a Robert Eggers confrontarsi con uno degli archetipi della paura cinematografica come Nosferatu: lo fa con il suo stile elegante, inquietante e in costante dialogo con la tradizione più affascinante della settima arte. Una riflessione sul male, sulle sue origini e sulla sua inarrestabile trasmissione.
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Il protagonista è un vampiro proveniente dalla Transylvania che si invaghisce ossessivamente di una giovane donna. Il vampiro non può fare a meno di perseguitare l’oggetto del suo desiderio, generando orrore e sangue…
«Sono sempre stato affascinato dall’oscurità. Ho sempre preferito Darth Vader a Luke Skywalker e la Strega del West a Dorothy, anche se proprio la strega mi spaventava a morte e avevo continui incubi su di lei. Mi sono chiesto allora: in cosa consiste questa attrazione-repulsione? I classici horror della Universal, come Frankestein o Dracula, non erano basati sulle scene ad effetto o sui cosiddetti jump-scares, bensì sull’atmosfera. La mia intenzione era quella di esplorare l’oscurità che risiede in noi con un piglio realistico, ritornare a quegli istinti infantili con un approccio più adulto. Come potevo ricreare l’atmosfera post-espressionista propria di quei classici con uno stile più realistico e concreto e rendere comunque credibili i mostri?» (Robert Eggers)
«Nosferatu è selvaggio, crepuscolare, violento, a tratti testamentario. Eggers spegne ogni tonalità, si avvicina anche al bianco e nero. Evita gli eccessi di The Northman, segue la scia della sua opera prima The VVitch. La cinefilia l’aveva già dimostrata con The Lighthouse, e qui risuona tempestosa. (…) a vincere alla fine sono le atmosfere, le ombre, la sensazione opprimente che al male, e al suo fascino, non si possa sfuggire. » (Gian Luca Pisacane, Cinematografo.it)