THE VVITCH

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THE VVITCH – A New-England Folktale

un film di Robert Eggers
con Anya Taylor-Joy, Ralph Ineson e Kate Dickie
sceneggiatura: Robert Eggers ● fotografia: Jarin Blaschke
montaggio: Louise Ford ● musiche: Mark Korven
produzione: Parts and Labor, RT Features, Rooks Nest Entertainment e Mott Street Pictures
distribuzione: Universal Pictures
2015 ● 92 minuti

v.o. inglese con sottotitoli in italiano

sorprendente esordio di uno dei registi americani più apprezzati degli ultimi anni, The Witch è un’opera che con un attento realismo – e arrivando a rasentare la ricerca filologica, con la stessa attenzione per la lingua e la ricostruzione che tornerà anche in The Lighthouse – ci trasporta nel New-England del 1600, in un racconto folkloristico in grado di farci vivere tutto il terrore spirituale e metafisico di una famiglia assediata dal demonio, grazie alla regia di un giovane ma consapevole autore, e all’interpretazione di una già straordinaria Anya Taylor-Joy.

giovedì 16 Gennaio
12:20

New England, XVII secolo. William e Katherine conducono una devota vita cristiana insieme ai loro cinque figli in una zona ai margini dell’impraticabile deserto. Quando il loro figlio neonato svanisce e il raccolto va a male, la famiglia comincia a disintegrarsi e tutti finiscono con il darsi addosso a vicenda. Il vero pericolo però è il male sovrannaturale che si nasconde nel vicino bosco.

«io vengo dal New England, così l’idea del film è nata a partire dal fascino che le streghe esercitavano su di me quando ero bambino. (…) Quando ho deciso di realizzare The Witch, l’idea era che, affinché la strega potesse essere reale per il pubblico, saremmo dovuti tornare nella mente delle persone dell’epoca, nel loro mondo fisico. Altrimenti non saremmo stati in grado di accettare la strega come una realtà.» (Robert Eggers)

«Si stenta a credere che ancora oggi ci sia qualcuno capace di concepire la paura come qualcosa di diverso da uno spaventoso luna park. Lui è un debuttante, Robert Eggers. Per il suo film d’esordio è lecito scomodare paragoni importanti. Aleggia lo spettro di Dreyer in The Witch. Non un horror, ma un film sull’orrore. (…) Timore metafisico. E qui torniamo a Dreyer. Non a caso The Witch, la strega, è come il Vampyr : classiche figurae damnationis. Ambedue travestite da lusinghe, la vita sensuale e quella eterna. Epitomi del desiderio.» (Gianluca Arnone, Cinematografo.it)