TEHACHAPI
un film di JR
fotografia: Roberto De Angelis, John Hunter Nolan, Tasha Van Zandt
montaggio: Maxime Pozzi-Garcia, Sylvie Landra (ACE)
musiche: Enfant Sauvage
produzione: SOCIAL ANIMALS, MK PRODUCTIONS, QUIET, CINÉ-TAMARIS
distribuzione: MK2
Francia, 2023 ● 92 minuti
v.o. inglese con sottotitoli in italiano
per il secondo anno il Beltrade propone VISIONI PER I DIRITTI UMANI, preludio al Festival dei diritti umani.
quest’anno la rassegna, curata dalla Fondazione Diritti Umani, prevede 4 titoli, oltre a una collaborazione con la libreria Hoepli.
4/2 Tehachapi
18/2 Photofobia
18/3 Riverboom
22/4 From Ground Zero
L’artista JR realizza nel corso di tre anni – grazie ad un’autorizzazione speciale senza precedenti – una serie di opere d’arte su larga scala all’interno di un carcere di massima sicurezza californiano, con la collaborazione di detenuti e staff. il risultato di questo lavoro è una dimostrazione del potere dell’arte come strumento di speranza e trasformazione all’interno di un sistema carcerario intrinsecamente violento.
19:30
Gli Stati Uniti ospitano il 4,2% della popolazione mondiale e il 20% dei detenuti del mondo. Nell’ottobre 2019, l’artista JR ha ottenuto un’autorizzazione senza precedenti per intervenire in una delle prigioni di massima sicurezza più violente della California: Tehachapi. Alcuni dei detenuti stanno scontando l’ergastolo per crimini commessi quando erano minorenni. Attraverso il suo progetto di affresco, JR riunisce i ritratti e le storie di questi uomini, lavorando al progetto con loro, offrendo a noi una prospettiva diversa sull’ambiente carcerario e portando un messaggio di speranza e di possibile riscatto.
«Ho sempre avuto un interesse per le prigioni. In fin dei conti, le prigioni sono semplicemente dei muri e i muri sono le mie tele. Qualche anno fa, ho iniziato un viaggio chiamato “Can art change the world?” (L’arte può cambiare il mondo?). La domanda resta aperta. E con questo progetto, voglio sollevare un’altra domanda: “Un uomo può cambiare?”. Prima di rispondere sì o no, ponetevi la domanda: Sono cambiato? Ho mai commesso errori, mi sonno scusato e sono migliorato? Se l’ho fatto io, perché non potrebbero farlo loro?» (JR)