L’ULTIMA ISOLA

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L’ULTIMA ISOLA

un film di Davide Lomma
con Vito Fiorino, Grazia Migliosini, Sharani Bonaccorso
fotografia: Emanuele Pasquet ● montaggio: Jacopo Reale
suono: Gianfranco Tortora
produzione: Lomma Factory
distribuzione: Lomma Factory
Italia, 2024 ● 74 minuti

v.o. in italiano

2024 Biografilm Festival: Audience Award

20 febbraio ore 19.30 proiezione speciale: ospite in sala il regista

Attingere alla cronaca di una tragedia per intessere un’ode all’amicizia, alla solidarietà e alla rinascita personale: è quello che riesce a fare Davide Lomma in questa sentita e partecipata ricostruzione di uno dei naufragi più drammatici avvenuti lungo le coste di Lampedusa. Lo fa con uno stile delicato, a tratti poetico che però non sovrasta mai la spontaneità e la vitalità delle testimonianze raccolte.

giovedì 20 Febbraio
19:30

Otto amici hanno ciascuno una piccola attività commerciale su Via Roma, la via principale di Lampedusa. A mezzanotte, terminato il lavoro, dopo varie indecisioni, escono per fare un’uscita notturna in barca, mangiare qualcosa insieme e svegliarsi all’alba per pescare “al traino” piccoli tonnetti. Raggiungono la zona della “Tabaccara”, luogo incantevole con un’acqua così limpida che si può vedere il fondo da diversi metri di altezza. Si addormentano in barca. Alle prime luci dell’alba si svegliano perché sentono “vùciare”. Sembrano versi di gabbiani. Qualcuno insiste che i suoni sono strani. Accendono i motori e iniziano a navigare. Quel giorno era il 3 ottobre 2013, e sarebbe passato alla storia come uno delle più grandi tragedie
nel mar Mediterraneo del nostro secolo. Sarà questo gruppo di amici a dare per primo l’allarme, ritrovandosi da soli con oltre trecento persone in mare.

«La sera del 3 ottobre 2017 ho conosciuto il gruppo di amici che ha salvato 47 naufraghi dal mare. Mi sono ritrovato per caso a Lampedusa ad una cena con 8 persone dell’isola, più un gruppo di ragazzi di colore, che io non conoscevo. Nel corso della serata mi hanno raccontato la storia di quello che era accaduto quattro anni prima, e ho capito che i ragazzi di colore erano alcuni di quelli che erano stati salvati dalla morte in mare. Ogni tanto venivano fatti dei brindisi: “Al quarto anno della nuova vita!”. Infatti quella notte ha segnato uno spartiacque per tutti, per chi è stato salvato, e per chi si è ritrovato a salvare. Timidamente, a fine serata, prendo la parola e dico che il 3 ottobre è anche il giorno del mio compleanno. Linda, una ragazza del gruppo degli otto amici, mi guarda e mi dice: “Potrai dire di esser stato ad una cena in cui era il compleanno di tutti.” Da quel giorno ho sentito il dovere e la responsabilità di raccontare la storia del 3 ottobre. Questo documentario nasce da sei anni di ricerca e riprese accanto a questo gruppo di amici che ha vissuto un’esperienza così eccezionale. Quello che ne è uscito fuori non è un film sull’immigrazione, o meglio non solo. È un film sul superamento del dolore. Sulla trasformazione del dolore in qualcosa di altro.» (Davide Lomma)

«Un documentario che sfida le regole riuscendo ugualmente a non spegnere mai l’attenzione. Davide Lomma con questo suo importante reportage sfida una delle regole non scritte ma vigenti del giornalismo contemporaneo: “No images No news”. Se non ci sono immagini la notizia non c’è. Nessuno di coloro che per primi avvistarono gli innumerevoli naufraghi di quel naufragio ebbe il tempo o la voglia di riprendere ciò che stava accadendo. L’esigenza primaria era quella di salvare le persone, non di fare video o scattare foto. Come realizzare allora un documentario che mantenga desta l’attenzione senza quella che, nella cosiddetta civiltà dell’immagine, risulta essere la materia prima?» (Giancarlo Zappoli, Mymovies.it)