LE FARDEAU

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LE FARDEAU

un film di Elvis Sabin Ngaïbino
sceneggiatura: Elvis Sabin Ngaïbino ● fotografia: Elvis Sabin Ngaïbino
montaggio: Léa Chatauret
produzione: Makongo Films, Les Films de l’Oeil Sauvage, Kiripifilms,
Start, Bärbel Mauch Films
distribuzione: Start
Repubblica Centrafricana, Francia,
Repubblica Democratica del Congo, Italia, Germania 2023 ● 80 minuti

v.o. sango, francese con sottotitoli in italiano

2023 IDFA: Concorso ● Filmmaker Fest: premio Filmmaker
2024 Cinema du Réel: Concorso

lunedì 19 maggio ore 19.30 proiezione speciale
in collegamento il regista Elvis Sabin Ngaïbino
in sala il produttore Riccardo Annoni
modera l’incontro Matteo Marelli (Film Tv)

Elvis Sabin Ngaïbino, dopo il sorprendente esordio nel 2020 con il rosselliniano Makongo, la storia di una comunità di pigmei che lottava per avere accesso all’istruzione, in Le Fardeau mette in scena un’Africa profondamente segnata dalla propria tradizione ma che, resistente, cerca di raggiungere nuove consapevolezze. i due protagonisti, Rodrigue e Reine, nascondo un segreto e sono molto attivi nella chiesa locale, dove la battaglia tra Dio e Satana è centrale e dove la fede negli spiriti maligni, nelle maledizioni e nella stregoneria è comune.

lunedì 19 Maggio
19:30

A Bangui, Rodrigue e Reine sono una coppia molto coinvolta nelle attività della loro chiesa. Ma vivono con un terribile segreto: sono entrambi sieropositivi e lo portano come una punizione divina. Quando a Rodrigue viene offerto il ruolo di pastore assistente, lui ha dei dubbi: è degno di guidare la chiesa di Cristo? Eppure, come può rifiutare, quando dipende dal lavoro di Reine? Con la pandemia, i farmaci ARV stanno diventando scarsi e si diffonde la voce che le persone sieropositive moriranno se si vaccinano contro il Covid 19. Reine crede che sia possibile un miracolo e intraprende una ricerca per una cura miracolosa. Porta suo marito dalla chiesa al pellegrinaggio, dalle preghiere di pentimento ai digiuni spirituali, nella speranza di una guarigione divina.

«Da molto tempo desidero fare un film sulla religione. Qui nella Repubblica Centrafricana, la religione è ovunque. Nella mia strada, un giovane sta urlando in un megafono: “Preparate la via del Signore, perché l’ora è vicina…”. È molto giovane, non sembra molto sicuro di sé. I passanti gli rivolgono uno sguardo distratto. Pochi passi più avanti, un altro uomo distribuisce libri biblici con una radio grande sulla spalla. Non ha molto successo. Al mercato, invece, un vecchio con un abito logoro, la Bibbia in mano, è in uno stato di eccitazione. […] Per sfuggire alla povertà, sono costretti, con la Bibbia in mano, a tentare la fortuna per le strade e nei mercati. Non sempre vincono. Sono spesso insultati copiosamente, disprezzati, minimizzati, chiamati ladri, mendicanti, “falsi pastori”. Mi toccano ancora di più questi ultimi che coloro che sanno come conquistare le folle. Tra questi predicatori di strada e di mercato ci sono studenti, laureati disoccupati, padri di famiglia sopraffatti dagli eventi. Sanno leggere, scrivere e esprimersi in francese, hanno competenze che avrebbero voluto mettere al servizio del paese, ma il paese non sa cosa farne e, nella disperazione, sono ridotti a usare il nome di Dio per tirare avanti. Possiamo biasimarli?» (Elvis Sabin Ngaïbino)

«Le Fardeau racconta la storia di un uomo e una donna che si amano e sostengono, della comunità in cui vivono, della possibilità di sovvertire le narrazioni che li (ci) circondano. E se c’è una narrazione che non è poi così diversa fra lì e qui, anche se magari non si parla di punizioni divine, è proprio quella attorno all’Aids, tutt’ora segreto, fardello, malattia della vergogna. Soprattutto, se per anni è stata una malattia profondamente politica, negli ultimi vent’anni è sprofondata nel silenzio. Sembra non esista più, quando c’è si nomina sottovoce.» (Caterina Orsenigo, The Hollywood Reporter)