
ARSA
un film di MASBEDO
con Gala Zohar Martinucci, Jacopo Olmo Antinori, Lino Musella, Tommaso Ragno
sceneggiatura: Giorgio Vasta, MASBEDO ● fotografia: Gherardo Gossi
montaggio: Jacopo Quadri ● musiche: Davide Tomat, G.U.P. Alcaro
produzione: Eolo Film Production, Alciòn
distribuzione: Fandango
Italia, 2025 ● 96 minuti
v.o. in italiano
in sala i Masbedo

in equilibrio tra racconto di finzione e videoarte, l’esordio nel lungometraggio del duo artistico MASBEDO è una lirica esplorazione dei temi della memoria e del dolore, un’esperienza sensoriale che abbraccia le bellezze di Stromboli e diviene un oggetto cinematografico inusuale e affascinante.
21:30
Arsa ha integrato la figura paterna nel suo mondo interiore, elaborando il lutto attraverso il suo rapporto con l’immaginazione e la creatività. Andrea, invece, non ha ancora affrontato il dolore della perdita, e la sua presenza sull’isola rompe l’equilibrio di Arsa, costringendola a confrontarsi con nuove emozioni e pulsioni. Distanti nel sentire, si incontrano nel mare, intenti a nuotare verso una statua antica precedentemente scoperta da Arsa.
«l nostro obiettivo, come registi, è che il pubblico senta intensamente questo viaggio. Ogni immagine è pensata per offrire un’esperienza sensoriale unica, che non cattura solo la bellezza incantata di Stromboli, ma anche i mondi interiori dei personaggi. L’isola, con la sua energia selvaggia e potente, non è solo lo sfondo della storia: è un personaggio vivo, che respira e si evolve insieme ai protagonisti, modellando le loro emozioni e le loro sfide. Le difficoltà incontrate durante le riprese hanno aggiunto ulteriore profondità alla figura di Arsa. Lei incarna la resilienza: come l’isola, trasforma ogni cosa, anche la più difficile, in qualcosa di nuovo e vitale. È il suo canto, che si perde tra le onde, un invito a fare lo stesso.» (MASBEDO)
«Un racconto sul senso del limite, della trasformazione e della resilienza come gesto di costante rinascita nell’isolamento di una terra magnifica e feroce. Ma anche un’istantanea sull’incontro fra due visioni di mondo distanti e inconciliabili, laddove l’amore per il mare e l’elaborazione della perdita suggeriscono un unico intimo e inconsapevole accesso alla reciproca comprensione. Un lavoro denso ed eloquente nei suoi lunghi silenzi che lasciano spazio all’imponente sound design (di Marco Saitta) degno accompagnamento dell’altrettanto potente cura fotografica siglata dal talento di Gherardo Gossi. Un film etico che fa estasi dell’estetica e poesia dello sguardo, anzi proprio del “gesto del guardare attraverso una lente e senza essere visti”, ovvero il gesto del cinema, incarnato dal frequente utilizzo del binocolo da parte di Arsa per avvicinare e scrutare, mettendoli a fuoco, i visitatori della sua isola.» (Anna Maria Pasetti, Mymovies.it)