FRAMMENTI DI LUCE – orario da definire

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FRAMMENTI DI LUCE
Ljósbrot

un film di Rúnar Rúnarsson
con Baldur Einarsson, Mikael Kaaber, Elín Hall, Katla Njálsdóttir
sceneggiatura: Rúnar Rúnarsson ● fotografia: Sophia Olsson
montaggio: Andri Steinn Guðjónsson ● musiche:
produzione: Compass Films, MP Film, Eaux Vives Productions
distribuzione: Movies Inspired
Islanda, 2024 ● 90 minuti

v.o. islandese con sottotitoli in italiano

2024 Festival di Cannes: Un Certain Regard

il film beneficia della tariffa Cinema Revolution a 3,5€
grazie al contributo straordinario del Ministero della Cultura
(tariffa disponibile esclusivamente in cassa)

Il dolore può essere silenzioso come la luce che si frantuma: “Frammenti di Luce” di Rúnar Rúnarsson, film di apertura di Un Certain Regard a Cannes 2024, racconta la tragedia attraverso sguardi, silenzi e due tramonti, e il regista islandese si conferma maestro nel raccontare il lutto e la crescita, attraverso paesaggi nordici e silenziosi interni. Una storia visivamente elegante capace di dare voce all’inesprimibile.

lunedì 18 Agosto
07:00

Una giovane studentessa d’arte di nome Una vive una giornata estiva intensa tra segreti, lutto e scoperte emotive. Dopo aver iniziato una relazione segreta con Diddi, che è fidanzato con Klara, un tragico incidente in un tunnel distrugge la sua esistenza e la costringe ad affrontare il dolore, il silenzio e la perdita. In una giornata che rappresenta un confine tra un tramonto e l’altro, la protagonista si confronta con l’identità, il lutto e le relazioni non dette.

«È strano quando un evento doloroso su piccola scala ha risonanza anche su larga scala. In genere la gente è buona e compassionevole nei confronti degli altri e vuole esprimere la propria solidarietà. Ma la vita va avanti, nonostante tutto, e nessuno può veramente sapere come ti senti e quello che stai passando. La nostra protagonista, Una, in un certo senso è estranea a ciò che sta accadendo, non trova lo spazio che merita perché nasconde un segreto.» (Rúnar Rúnarsson)

«la morte è una presenza ricorrente del cinema islandese di oggi. Rúnarsson prende le distanze dall’ambiente rurale tipico delle pellicole ambientate nei ‘suoi’ luoghi e trasporta la vicenda in città, nel popolo urbano. Il punto di vista, lo sguardo scelto, è quello dei ragazzi , proprio loro così distanti dalla morte e dall’idea di affrontare la perdita, di comprenderla e viverla per anni. Ne deriva un film apparentemente ‘quieto’, molto personale, quasi ‘cronachistico’ , di breve ma intensa durata e che, come il frammento di luce del titolo, attraversa il cuore e lo scuote. […] è un mondo grigio quello del nord Europa rappresentato dal film. Una Reykjavík che ricorda Joachim Trier e ci porta anche in quella dimensione tipica del regista norvegese, tra confusione esistenziale, inquietudini femminili, decisioni mancate e direzioni da prendere.» (Sandra Orlando, taxidrivers.it)