GIOIA MIA

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GIOIA MIA

un film di Margherita Spampinato
con Marco Fiore, Aurora Quattrocchi
sceneggiatura: Margherita Spampinato ● fotografia: Claudio Cofrancesco
montaggio: Margherita Spampinato
produzione: Yagi Media
distribuzione: Fandango
Italia, 2025● 90 minuti

v.o. italiano

2025 Festival di Locarno: Premio Speciale della Giuria CINÉ+,
Pardo per la migliore interpretazione (Aurora Quattrocchi)

proiezione speciale, venerdì 12 dicembre ore 21.30
in sala la regista Margherita Spampinato

Acclamato al Festival del cinema di Locarno, l’opera prima di Margherita Spampinato è uno splendido e accorato racconto della relazione affettiva tra una anziana zia e il nipotino che deve passare con lei un’estate nella sua casa in Sicilia. Un’opera solo all’apparenza “semplice” e in realtà misterica, illuminata dalle interpretazioni dell’ottuagenaria Aurora Quattrocchi e del dodicenne Marco Fiore.

venerdì 12 Dicembre
21:30

Nico, un bambino vivace, scontroso e impertinente, cresciuto in una famiglia laica, in un mondo moderno, tecnologico e iperconnesso, è costretto a passare l’estate in Sicilia, ospite di un’ anziana zia, signorina religiosissima e scorbutica che vive sola, in un antico palazzo pieno di leggende e superstizioni, senza wi-fi né elettrodomestici, senza nessun tipo di tecnologia, completamente fuori dal tempo. La zia lo accoglie con fastidio, cerca di inserirlo con prepotenza nel suo mondo popolato da angeli e spiriti, dominato da un senso magico della religione. Lo scontro tra modernità e passato, tra ragione e religione, tra velocità e lentezza, segna l’inizio del loro burrascoso rapporto. Eppure pian piano, nasce un legame profondo di cui entrambi non sapevano di avere bisogno.

«L’idea di Gioia mia nasce dai miei ricordi d’infanzia. Sono cresciuta a Roma in una famiglia laica e razionale, senza troppe regole. L’atmosfera di casa mia era molto diversa da quella che trovavo in Sicilia, dove ogni estate trascorrevo le vacanze a casa delle mie anziane zie “signorine”, le cugine di mia nonna. Da loro respiravo un’atmosfera profondamente religiosa, ma anche magica e superstiziosa, erano convinte dell’esistenza degli spiriti, e questo per me era potentissimo. Mi portavano in chiesa, mi facevano fare il pisolino, mi insegnavano le buone maniere. Io amavo moltissimo entrambe le dimensioni: quella romana e quella siciliana, quel contrasto tra il pensiero logico e l’intuizione, tra la scienza e il mistero, mi è rimasto dentro ed è diventato il cuore del film.» (Margherita Spampinato)

«Gioia Mia segna un debutto convincente per finezza e consapevolezza espressiva. Margherita Spampinato racconta con grazia e profondità un universo intessuto di legami famigliari, solitudini infantili e riconnessioni emotive. È un film che si affida ai gesti minimi, ai silenzi eloquenti, alla costruzione lenta ma autentica delle relazioni. Un’opera prima intensa e misurata, che rivela una regista già matura e una voce autoriale da seguire con attenzione.» (Maria Corrada Verardi)