L’ultimo viaggio

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L’ultimo viaggio
Leanders Retze Reise

un film di Nick Baker Monteys
con Jürgen Prochnow, Petra Schmidt-Schaller, Tambet Tuisk, Suzanne von Borsody
sceneggiatura: Nick Baker-Monteys, Alexandra Umminger ● fotografia: Eeva Fleig
montaggio: Dagmar Lichius ● musiche: Christoph Berg
produzione: Syrreal Entertainment, Tobis Film, Rundfunk Berlin-Brandenburg
distribuzione: Satine film
Germania, 2018 ● 107 minuti

v.o. tedesco con sottotitoli in italiano

Un viaggio inaspettato e pieno di sorprese sullo sfondo della guerra civile Ucraina del 2014. Una riconciliazione con il passato e una riflessioni sull’importanza di conoscere e accettare le proprie radici.

Eduard ha la barba bianca, il passo incerto e la schiena un po’ ricurva. Porta il peso dei suoi 92 anni, ma anche quello di un passato denso di ricordi ed emozioni che il suo volto segnato lasciano trasparire ma il suo atteggiamento scorbutico e distaccato non lasciano penetrare. Un passato che riemerge prepotente alla morte della moglie e di cui la figlia Uli, una donna un po’ nevrotica che già pensa di metterlo in una casa di riposo , e la nipote Adele, una ragazza che vive alla giornata totalmente disinteressata alle storie del passato, non sembrano essere a conoscenza. Per ricomporre il puzzle del suo passato e mettere in ordine i ricordi che lo hanno accompagnato e tormentato per una vita intera Eduard, con un cappello da cosacco e una valigia, sale su un treno diretto a Kiev..

«non è la storia del viaggio di un eroe ma piuttosto quello di un antieroe. Del resto, come potrebbe essere altrimenti quando il protagonista è un ex ufficiale della Wehrmacht? Eduard Leander è uno degli ultimi della sua specie, è parte di una generazione che si sta estinguendo. (…) Il punto non è riaprire vecchie ferite, ma riconoscere e capire il significato della Seconda Guerra Mondiale per la generazione di oggi. Come conviviamo con il passato tedesco? Non ha significato per noi perché non vi abbiamo preso parte, o in realtà il passato ci influenza più di quanto pensiamo?» (Nick Baker Monteys)

«Il viaggio dell’ultranovantenne tedesco Eduard, taciturno neovedovo, nel proprio passato sentimentale, è anche un viaggio nella storia. Una storia torbida. Fedele fino all’ultimo ma senza amore per la moglie e la famiglia, il vecchio di ferro può finalmente intraprendere la ricerca del suo unico amore: in Ucraina, dove oggi infuria una guerra civile e dove settant’anni prima un giovane militare della Wehrmacht s’innamorò ricambiato di una ragazza collaborazionista. Allarmata, la figlia spedisce la riluttante Adele, ignara e indifferente, a inseguire il nonno sul treno per Kiev. L’avventura sarà per lei una lezione di memoria, di conoscenza dell’orrore che sconvolse quella propaggine d’Europa, del quale il nonno fu corresponsabile, ma anche dell’umanità che nonostante tutto può farsi strada tra le macerie morali. Il film non fa nulla, è il suo pregio, per smussare e addolcire, non usa i sentimenti per ridurre le colpe.» (Paolo D’Agostini, La Repubblica)