ANORA
un film di Sean Baker
con Mikey Madison, Mark Eydelshteyn, Yura Borisov, Karren Karagulian, Vache Tovmasyan
sceneggiatura: Sean Baker ● fotografia: Drew Daniels
montaggio: Sean Baker ● musiche: Keith Joseph Anderson
produzione: Cre Film, FilmNation Entertainment
distribuzione: Universal
Stati Uniti, 2024 ● 139 minuti
v.o. inglese con sottotitoli in italiano
2024 Festival di Cannes: Palma d’oro
Dopo The Florida Project e Red Rocket, la nuova opera di Sean Baker vincitrice della palma d’oro al festival di Cannes è una rom-com atipica, che tra comicità e dramma riflette sul potere nelle sue diverse forme ed espressioni, ma anche su differenze di classe sempre più abissali e tragiche.
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Anora è una giovane sex worker di stanza a Brooklyn, dove si divide tra esibizioni di lap dance e prestazioni extra a pagamento nel privé. Intravede una possibilità di riscatto quando incontra, e sposa impulsivamente a Las Vegas, il figlio di un oligarca russo multimiliardario. Ma non appena la notizia giunge in Russia, la favola viene minacciata quando i suoi suoceri adirati spediscono una “squadra di intervento” a New York per far annullare il matrimonio e recuperare il figlio dissennato.
«Se c’è un’intenzione dietro tutti i miei film, è quella di raccontare storie umane, storie che spero siano universali. (…) Ho scritto questa sceneggiatura facendomi guidare da temi generali più che da questioni particolari, e uno di questi è il potere, le dinamiche che esso sottende. La protagonista ha potere, mantiene la situazione sotto controllo, pure quando il mondo le crolla intorno. (…) Immagino che la sfida di “Anora” sia stata bilanciare una storia che in fin dei conti è tragica, ma infondendola di umorismo per rendere tutto diverso.» (Sean Baker)
«Anora non è una disamina sulle giovani donne impiegate – in nero – per eccitare i maschi nei night, ma innanzitutto una dissacrante rivisitazione dell’idea di fondo di “Pretty Woman” (1990) di Garry Marshall che, incredibilmente, venne ritenuta da tutto il mondo romantica (…) qui le cose non andranno così e le differenze di ceto nonché l’insensibilità delle classi abbienti diverranno il centro del discorso. (…) “Anora” smonta la fabula per concentrarsi sulle differenze di classe, diventate ormai abissi perché oggi chi è ricco e chi non lo è fanno parte di pianeti diversi più che di ceti diversi.» (Elisa Battistini, Quinlan.it)