DJ AHMET

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DJ AHMET

un film di Georgi M. Unkovski
con Arif Jakup, Dora Akan Zlatanova, Agush Agushev, Aksel Mehmet e Kim Higelin
sceneggiatura: Georgi M. Unkovski ● fotografia: Naum Doksevski
montaggio: Michal Reich ● musiche: Alen Sinkauz, Nenad Sinkauz
produzione: Cinema Futura, 365 Films
distribuzione: Movies Inspired
Macedonia del Nord, Repubblica Ceca, Serbia, Croazia, 2025 ● 99 minuti

v.o. Turco, Macedone e Inglese con sottotitoli in italiano

2025 Sundance Film Festival: Premio del pubblico, Premio speciale della giuria

favola bucolica e racconto di formazione in grado di stupire, Dj Ahmet è il colorato viaggio di un giovane ragazzo di etnia Yuruk in cerca del suo posto nel mondo, un’opera prima vivace e coinvolgente, tra luci stroboscopiche e musica pulsante.

sabato 15 Novembre
13:40

domenica 16 Novembre
14:30

lunedì 17 Novembre
10:40

Ahmet, un ragazzo di 15 anni proveniente da un remoto villaggio Yuruk nella Macedonia del Nord, trova rifugio nella musica mentre si destreggia tra le aspettative del padre, la comunità conservatrice in cui vive e la sua prima esperienza d’amore: una ragazza già promessa ad un altro.

«Tratto sempre personaggi in lotta per trovare il loro posto. Ho iniziato da contrasti molto comuni in Macedonia del Nord, dove si trovano a dover coesistere due generazioni: una cresciuta in modo molto tradizionale, e una nuova generazione che ha Internet, TikTok e Instagram. Possiamo dire che la minoranza di etnia Yuruk è la versione più estrema di questo contrasto.» (Georgi M. Unkovski)

«Sulle note di Fabulous di C.U.T e della eterogenea colonna sonora dei fratelli Sinkauz, la triste realtà si trasforma in favola moderna con la leggerezza di una regia ispirata, frutto di un lavoro rigoroso sulla coreografia dei balli, sui tempi musicali e sulla descrizione degli ambienti. Notevole è anche il lavoro della fotografia di Naum Doksevski che esalta i cromatismi degli abiti della popolazione Yuruk e degli splendidi paesaggi naturali. (…) DJ Ahmet è una fiaba bucolica che mescola sapientemente antico e moderno utilizzando la storia d’amore dei due protagonisti come forza esplosiva di cambiamento e rinnovamento.» (Fabio Fulfaro, Sentieri selvaggi)