
EDDINGTON
un film di Ari Aster
con Joaquin Phoenix, Emma Stone, Pedro Pascal, Deirdre O’Connell e Austin Butler
sceneggiatura: Ari Aster ● fotografia: Darius Khondji
montaggio: Lucian Johnston ● musiche: The Haxan Cloak, Daniel Pemberton
produzione: A24, 828 Productions, Square Peg
distribuzione: I Wonder Pictures
Stati Uniti, Finlandia, 2025 ● 148 minuti
v.o. inglese con sottotitoli in italiano
2025, Festival di Cannes: concorso
proiezione speciale domenica 19 ottobre ore 21.40
al termine replica registrata della chiacchiera con Ari Aster

la nuova pellicola di Ari Aster è una commedia grottesca, satira tagliente e puntuale di tutte le paranoie e crisi che attraversano gli Stati Uniti contemporanei e non solo, spiazzante nel modo in cui solo il cinema di questo grande autore sa essere
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Maggio 2020. In una piccola cittadina del New Mexico, un acceso scontro tra lo sceriffo locale e il sindaco dà il via a una pericolosa escalation, trasformando Eddington in una polveriera pronta a esplodere. In un clima sempre più teso, i cittadini si ritrovano divisi gli uni contro gli altri in una spirale di diffidenza e paura.
«Volevo raccontare cosa si prova a vivere in un mondo in cui nessuno è più d’accordo su cosa sia reale. Ho scritto questo film in uno stato di paura e ansia. Negli ultimi vent’anni siamo entrati in un’epoca di iper-individualismo. Quello che una volta era il cuore delle democrazie liberali – un accordo comune su cosa sia il mondo – oggi è scomparso. E con il Covid, quel legame si è definitivamente spezzato. Stiamo vivendo un esperimento che non sta andando bene e nessuno sembra disposto a fermarlo» (Ari Aster)
«Lo straniamento e il grottesco da commedia nera che si respirano in Eddington rappresentano un’ulteriore evoluzione stilistica del suo regista (…). Eddington è un esperimento altrettanto rischioso, ugualmente libero. Prende strade impervie, si sgretola, divide. Un cinema che non vuole piacere è un cinema che palpita scegliendo di non sopravvivere, che supera il proprio tempo e sospende il giudizio mentre lo subisce, che mostra più di quanto voglia mostrare.» (Corrado Monina, Cinematographe.it)